Sono sempre stato contrario all’idea di ultimare il palasport iniziato quasi vent’anni fa e mai terminato a causa del fallimento della ditta Calepio Scavi che lo stava realizzando nell’area del centro sportivo La Croce, ma francamente negli ultimi tempi ho rivisto la mia posizione al riguardo, non cambiando idea ma facendomene una più possibilista. In effetti, se ci fosse un progetto concreto per valorizzare la struttura e farla gestire a qualche società importante, il tutto potrebbe portare giovamento economico a Montegranaro in termini di accoglienza e ospitalità, un settore tutto da esplorare nel centro calzaturiero che finora è vissuto solo di scarpe e ora si trova nella necessità di riconvertirsi ad altre economie. Il problema è che non mi pare di vedere una realtà sportiva in grado di assumersi l’onere della gestione della struttura, qualora essa venisse realizzata, ma se ci fosse, ben venga e ben venga l’investimento per terminare i lavori.
Quello che però mi lascia sbigottito è l’atteggiamento dell’ex assessore ai lavori pubblici, Aronne Perugini, quando, in un intervista su un notiziario online, parla dei finanziamenti regionali per realizzare il palasport e dell’impegno economico che spetterebbe al Comune. Perugini non si pone affatto il problema di come sfruttare la struttura ed averne beneficio, ma pone la questione soltanto sul piano dell’utilizzo dei fondi disponibili.
Perugini, infatti, dice che sarebbe“ incomprensibile rinunciare a due milioni di euro di finanziamenti per paura di un investimento in questa fase complessa”, ma non parla di come tale investimento sarebbe finalizzato, e aggiunge: “sono certo che mezzo milione lo si può trovare”. Ora, immaginiamo un imprenditore che abbia la possibilità di ottenere un finanziamento a fondo perduto per comprare un macchinario, ma tale finanziamento non coprirebbe l’intera spesa bensì occorrerebbe che l’imprenditore tirasse fuori di tasca propria una bella fetta dell’investimento. L’imprenditore, però, non ha la minima idea di cosa fare con quel macchinario. Lo comprerebbe solo per non perdere il finanziamento?
Ma c’è un altro ragionamento da fare, che rende ancora più gravi le parole di Perugini: se dobbiamo prendere i soldi della Regione per fare qualcosa che forse non servirà a nulla o, quantomeno, non sappiamo come utilizzare, non sarebbe uno spreco enorme di denaro pubblico? Parliamo tanto di sprechi della politica, abbiamo addirittura limitato la nostra rappresentanza parlamentare per risparmiare, e poi spendiamo due milioni di Euro in qualcosa per il quale ancora non abbiamo un piano di utilizzo? Io credo che sia proprio questo modo di pensare che sta rovinando il nostro Paese: penso alle tante incompiute, alle tante strutture finite e mai utilizzate che ogni tanto suscitano scandalo. Ebbene, quelle strutture sono state costruite perché c’erano i finanziamenti per farlo ma, evidentemente, non c’era il progetto per utilizzarle. E ricordiamoci sempre: sono soldi nostri.
Luca Craia
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