Cosa accade quando un’Amministrazione Comunale si muove in maniera tutt’altro che equanime, distinguendo amici da presunti nemici, persone vicine da persone che vengono ritenute, a torto o a ragione, avversarie? Accade che si creano disservizi per tutta la collettività, oltre che spaccature sociali difficilmente sanabili, e a volte si sprecano soldi. Di situazioni come questa, a Montegranaro, ne abbiamo vissute molte negli ultimi anni, ma io mi riferisco a una in particolare, una di cui ho già parlato più di una volta e che è tornata alla ribalta recentemente per una sentenza che scagionava l’ex Sindaco e altri elementi del Comune, accusati di omissione e rifiuti di atti d’ufficio per non aver tempestivamente preso tutte le misure necessarie per sanare un caso di inquinamento ambientale, proscioglimento che ha fatto festeggiare la parte politica che governava ai tempi del fatto ma che non risolve le mancanze politiche e amministrative di quell’Amministrazione Comunale.
Mi piace tornare sulla vicenda perché serve a capire molte altre cose successe a Montegranaro negli ultimi anni. Una vicenda che comincia nel 2015 e nel 2015 poteva finire, senza causare inutili sofferenze a una famiglia con bambini che si è vista casa riempirsi di effluvi di idrocarburi provenienti dalla strada e che impregnavano le pareti dei sotterranei. La famiglia chiede l’intervento del Comune, come è giusto che sia, che invece non risponde, tergiversa, perde tempo, e solo dopo oltre 5 anni la Provincia, poco prima della suddetta sentenza, “invita l’Amministrazione Comunale ad avviare la bonifica del sito contaminato, senza ulteriore indugio”. 5 anni in cui si sarebbe potuti intervenire sanando il tutto, evitando inutili sofferenze e disagi ai protagonisti, evitando che la problematica si estendesse, evitando di dovere oggi spendere una cifra ben maggiore di quella che si sarebbe spesa 5 anni fa. Cinque anni fa bastava sanare l’area del privato, oggi la Provincia vuole che si bonifichi tutta l’area, e i costi non saranno bassi. Costi che gravano sulle casse del Comune, quindi sulla collettività.
Luca Craia
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