Si punta sul turismo, nelle Marche. Sembra che finalmente si sia capito che stiamo seduti su un pozzo di petrolio e che è ora di tirarlo fuori. Lo spot fatto realizzare dalla Regione è molto bello e molto efficace, con immagini che finalmente danno un’idea dell’immensità della bellezza di questo luogo unico al mondo, pieno di tesori storici, artistici e naturalistici, dove si può passare la mattina al mare e il pomeriggio in montagna o esplorare scrigni d’arte e di storia preziosissimi. Una promozione più concreta e mirata, mi pare, rispetto al passato, alla quale ora deve seguire un’azione politica volta a valorizzare seriamente il territorio.
È il momento che la politica faccia la sua parte e che lasci la gestione diretta dei beni e dell’offerta a chi lo sa fare. Oggi a gestire il territorio ci sono enti, entini, entucci pieni di gente nominata dalla politica, con scarse competenze e scarsissima sensibilità, mossa da logiche politiche che non hanno nulla a che vedere col turismo. È il momento di una netta sterzata: fuori i politici dalla gestione del turismo. Siano quelli che il turismo lo vivono, le associazioni, i professionisti, le guide professionali abilitate a gestire le strutture, a organizzare gli eventi, a condurre i visitatori alla scoperta del territorio. Il territorio va dato in mano a chi lo ha a cuore, a chi lo ama e lo vive, a chi ci lavora e lo sente suo.
La politica ha molto da fare per il turismo. Si occupi delle strade, che sono un camposanto di buche ovunque e i cicloturisti che tanto invochiamo rischiano di ammazzarcisi, nonché gli stessi automobilisti. Si occupi di non massacrare il territorio con discariche aperte a casaccio (o per interessi particolari), biodigestori, impianti di cremazione buttati in mezzo a luoghi di grande potenzialità turistica. La politica si occupi di rendere il territorio funzionante. Al turismo, poi, ci pensino quelli che lo sanno fare.
Luca Craia
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