La benzina è al massimo storico. Il carrello della spesa è aumentato a dismisura. Mangiare costa tantissimo, come costa tantissimo accendere la luce o il gas. È aumentato tutto, da un anno a questa parte, è aumentato il costo della vita in generale, ed è aumentato senza una spiegazione plausibile se non il rallentamento della circolazione delle materie prime che, però, non vale per tutto. È un’evidente speculazione, forse più politica che economica, e ha tutta l’aria di essere manovrata dalla Cina che si sta rivelando davvero un male cattivo per la nostra epoca.
Questo aumento indiscriminato dei prezzi, oltre a essere ingiustificato, arriva in un momento in cui la gente ha una capacità di spesa ridotta ai minimi termini, tra chi percepisce una cassa integrazione miserrima che arriva quando l’INPS se ne ricorda e chi non ha nemmeno quella essendo lavoratori atipici, parasubordinati, partite IVA che mascherano un lavoro dipendente senza alcuna tutela. L’aumento dei prezzi unito all’abbassamento della capacità di acquisto porta inesorabilmente alla miseria, alla povertà. È una carestia bella e buona, di quelle che abbiamo letto sui libri di storia e mai ci saremmo aspettati di vivere. E il peggio deve ancora venire. Verrà con la fine del blocco dei licenziamenti e il termine delle casse integrazione.
Intanto il Governo Draghi, ma anche quello prima, che fa? Nulla. Non si calmierano i prezzi, non si interviene su accise e tassazione indiretta. I prezzi aumentano, gli Italiani impoveriscono sempre di più, e il Governo sta a guardare. Nel frattempo, i giornali ci parlano di un settembre esplosivo, in cui torneremo a essere tutti ricchi e felici. L’ottimismo è il profumo della vita.
Luca Craia
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