Stiamo diventando ostaggio di chi non si riconosce nei canoni convenzionali. Ho il massimo rispetto per ogni punto di vista e, se non sono d’accordo, cerco sempre di esprimere il mio pensiero in modo di non offendere nessuno. Ma questo continuo pretendere, questo mettere il bavaglio a ognuno che esprima un qualcosa che non vada nel nuovo senso delle cose. quello che tende a modificare ogni forma convenzionale in nome di un politicamente corretto che sta diventando scorrettissimo e insopportabile, io non lo accetto.
Il caso di Michela Giraud che ha dovuto (io non lo avrei fatto) cancellare un suo post su Twitter perché presa d’assalto da branchi di sedicenti appartenenti alla comunità LGBT è spaventoso e mina il concetto stesso di libertà di pensiero e di opinione. Non si può scherzare con il mondo omosessuale o transessuale, non si può criticare, non si può dire una cosa che non venga accettata dal pensiero di questa categoria di persone. E mi fa orrore dire “categoria”, ma sono loro stessi, con questo comportamento, che si separano dal resto del mondo.
La satira è sacra, sta dicendo qualcuno sui social. Io direi piuttosto che la libertà è sacra, e fintanto la mia libertà non vada ad arrecare danno alla tua, la mia libertà deve essere rispettata. Abbiamo addirittura una commissione contro l’odio, in Italia, ma quello che hanno scatenato contro la Giraud è odio allo stato puro. Che dirà mai la commissione?
È che qui c’è un odio che è tale e uno che è consentito e lecito. Dipende da chi sia l’oggetto dell’odio. Sono minoranze, ma fanno la voce grossa, approfittano del fatto che la gente comune preferisce evitare la polemica e si ritira davanti a tanta protervia. Ma attenzione: l’odio genera odio, e il muro contro muro, l’esagerata pretesa di cambiare tutto in nome di un sentire che non è per niente comune rischia di creare una tensione che non porterà a nulla di buono.
Luca Craia
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