sabato 15 maggio 2021

Lo straniero come commette un reato delinque due volte.

 

Un Marocchino ruba una Bmw a Porto San Giorgio. La proprietaria se ne accorge immediatamente, chiama il 112, i Carabinieri efficientissimamente si mettono subito in moto e pochi minuti dopo bloccano la macchina sulla Mezzina. Il Marocchino scende e viene identificato: aveva rubato un’altra vettura pochi giorni prima a Fermo, era stato preso e denunciato a piede libero. È anche evidentemente sotto gli effetti di qualche sostanza, ma si rifiuta di fare i test. Gli ritirano la patente e lo denunciano a piede libero. Lo processeranno, probabilmente in contumacia, perché non credo che si farà trovare. Nel frattempo potrà continuare a drogarsi e rubare macchine a piacimento.

Fosse stato un Italiano sarebbe stata la stessa cosa? No. Intendiamoci: con l’ordinamento italiano, chiunque commetta reati di questo tipo, anziché stare in galera sarebbe a piede libero, libero di continuare a delinquere perché, per quanto le Forze dell’Ordine si prodighino per contenere la criminalità, poi c’è la legge che rende tutto inutile. Però non è la stessa cosa, perché se un Italiano che ruba una macchina compie un atto grave, uno straniero ne compie due di atti gravi, perché oltre al reato, tradisce la fiducia che l’Italia gli ha dato ospitandolo, dandogli la possibilità di usufruire degli stessi servizi di cui usufruisce un Italiano, dandogli ospedali, cure mediche, istruzione, aiuti economici, persino la casa. E lo straniero tradisce tutto questo commettendo reati. Ecco perché il reato compiuto da uno straniero è doppiamente grave. E il razzismo non c’entra niente. C’entra il rispetto.

 

Luca Craia

 

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