Quelle luci sfavillanti nel cielo, quelle strisce luminose che tagliano la volta celeste, non sono fuochi d’artificio festosi per celebrare la fine del Ramadan. Lo so di darvi una grande delusione, ma sono razzi. I razzi non fanno solo delle scie luminose nel cielo. Quando cascano, distruggono, uccidono. Non so a voi, ma a me se, per esempio, il pacifico Stato di San Marino cominciasse a tirare dei razzi su Rimini, la cosa preoccuperebbe abbastanza e comincerei a dubitare sul fatto che il pacifico Stato di San Marino sia così pacifico. Magari avrà anche le sue ragioni per essere arrabbiato con Rimini, ma sempre che gli sta tirando dei razzi, non dei fuochi d’artificio.
Ora, se uno mi tira un razzo e io reagisco, non credo di essere uno sterminatore di popoli. Secondo me sono solo uno che si difende. E può anche capitare che io si un po’ meglio attrezzato di San Marino, che abbia qualche arma migliore. Quindi magari la mia reazione sarà più efficace di quella di San Marino, ma sempre che mi sto difendendo. Io sono un uomo di cento chili, ma se uno di cinquanta chili comincia a prendermi a pugni, alla fine gliene tiro uno io e gli spacco la mandibola. Credo di aver reso l’idea.
Israele non sta facendo pulizia etnica. Si sta difendendo. Magari sta cercando anche di sistemare le cose in modo che quelle strisce di luce che sfrecciano nei suoi celi da anni cessino una volta per tutte, e credo che questo sia legittimo, perché non si può far vivere il proprio popolo, la propria Nazione, costantemente sotto la minaccia di attentati o che un razzo ti caschi in testa a te, a tua moglie, a tuo figlio. Perché questo accade in Israele, da decenni.
Poi, se vogliamo avventurarci sui motivi per cui tutto questo accade, occorre ripassare un po’ di storia, partendo dalle origini del sionismo ma anche conoscendo cosa c’era in Palestina prima che nascesse Israele. Perché se non sappiamo questo, lasciamole stare le analisi storiche.
Il primo carnefice del Popolo Palestinese è il suo Governo. Hamas mette le batterie che sparano i suddetti razzi in mezzo alle case, vicino alle scuole, davanti agli ospedali, in modo che la reazione di Israele, nel colpire le batterie, colpisca anche le case, le scuole e gli ospedali. Così poi si può commuovere l’opinione pubblica internazionale, si può captare la benevolenza dei pacifici pacifisti di mezzo mondo che vedrebbero volentieri annientato Israele.
Ovviamente dobbiamo augurarci tutti che la spirale di violenza cessi quanto prima, ma trovare il vero responsabile di questo stato di cose è importante. E per trovarlo dobbiamo cercare di ragionare sui fatti senza condizionamenti ideologici. I fatti solo contano. Contano quelle strisce luminose nel cielo della Palestina che non sono fuochi d’artificio.
Luca Craia
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