Nel silenzio rimbombante di rumori viscerali sommessi che caratterizza questa tarda primavera della politica montegranarese, tuona la voce di Walter Antonelli e scuote chi si era assopito, chi stava meditando, chi tratteneva il respiro per vedere l’effetto che fa. C’erano tante chiacchiere, in questo silenzio, mescolate ai di cui sopra rumori, che parlavano di una quasi certa terza lista in preparazione a sparigliare il mazzo delle carte napoletane con cui ci si sta apprestando a giocare la partita a scopone delle elezioni amministrative, e Walter Antonelli ne era uno dei principali protagonisti, dato quasi per certo come candidato sindaco outsider ma forse più sider che out. E Antonelli sorprende tutti con il comunicato che abbiamo da poco pubblicato.
Un comunicato che fa sparire, o forse vorrebbe far sparire, dalla scena questo fantasma della terza lista. Un fantasma che sparisce ma, da bravo fantasma, lascia una sorta di inquietudine nell’aria, un’incertezza che fa pensare a una possibile riapparizione, magari quando meno te l’aspetti, magari proprio nel momento in cui farebbe più impressione. E impressione, la terza lista, la fa sicuramente. Siamo tutti memori degli effetti nella storia delle precedenti terze, quarte o quinte liste. Nel 2014 Edi Mancini battette Gastone Gismondi perché i voti si sparpagliarono in altre tre liste, che una per una ottennero quasi niente, ma che messe insieme fecero un botto di voti. Nel 2019 Edi Mancini ribattette Gastone Gismondi per l’ammontare esatto o quasi dei voti presi dalla terza lista, che manco entrò in Consiglio Comunale ma che regalò le elezioni all’amministrazione uscente in maniera plateale e facilmente prevedibile.
Quest’anno la terza lista rischiava di creare ancora più caos, perché il tutto nasceva dai numerosi mal di pancia, quelli che causavano i rumori viscerali che dicevamo nell’incipit, dovuti al salto del fossato compiuto dagli Ubaldiani, riappacificatisi coi Gastoniani dopo anni di lanci di sedie, di strali e di denunce, subito dopo l’autodefenestrazione della Mancini che tutti ancora ricordiamo bene. Svolta a destra troppo netta per la sinistra non allineata al PD, e ferite ancora aperte e sanguinanti da chi se ne è presa qualcuna in testa, delle sedie lanciate. E tutto questo poteva portare un certo consenso, non quantificabile, ma sicuramente preoccupante, un consenso che avrebbe potuto favorire ancora una volta la Mancini o chi per lei.
Parlo col condizionale passato perché il comunicato di Antonelli e del suo gruppo Montegranaro nel Cuore sembra fugare l’ipotesi della terza lista. Ma non del tutto. C’è un programma, almeno ne leggiamo quelli che sembrano degli stralci, e c’è l’invito ad accettarlo in toto e a collaborare. C’è un “altrimenti” non detto ma che si legge tra una riga e l’altra, e quell’altrimenti pare quasi un aut aut se non proprio una minaccia. Le idee, comunque, sono buone. L’importante è che non facciano la fine che di solito fanno le idee a Montegranaro.
Comunque è un segnale di vita dalla politica. Ci stavamo preoccupando, sembravano tutti scomparsi, persi, a tratti confusi con qualche esternazione surreale sui social. È bello apprendere che invece qualcuno stava lavorando a delle idee, che non è poco, mentre altri cercavano di farsi il vaccino prima o protestavano perché la Regione è troppo efficiente. Alle elezioni non manca tanto, giusto quattro mesi. Magari da qui in poi cominciamo a divertirci.
Luca Craia
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