Non lo so se dipende dai miliardi che guadagnano per divertirsi che, a un certo punto, fanno loro pensare che ci sia qualcosa di vagamente immorale nel confronto con la povera gente che gli va dietro e gli dà credito campando in un mese con quello che loro guadagnano in un minuto e li porta a sentirsi in dovere di fare qualcosa di morale, appunto, anche se buttato là, tanto per; oppure se sia semplicemente che a un certo punto si perde il senso della realtà e della decenza. Fatto sta che ora stanno facendo tutti i guru, a partire dal noto guru marito di guru Fedez per finire coi due miliardari in mutande che spostano le bottiglie per combattere i sensi di colpa.
Così Ronaldo ci lancia il messaggio che la Coca Cola non vada bevuta nonostante sganci un cospicuo assegno per pagare la manifestazione a cui partecipa e quel mondo che lo ha reso miliardario, per quanto in mutande; poi arriva Pogba che, invece, stabilisce che la Coca Cola può anche andare ma la birra proprio no. E via a togliere e mettere bottiglie, facendo pascolare i giornalisti, i tifosi, e un po’ anche i blogger come me che trovano spunto per una delle 30/40 ri-flessioni quotidiane che facciamo per tenerci in forma. Il tutto inzuppato bene bene in una sana ipocrisia che dimentica come tutto quel mondo dorato in cui sono idolatrati campa proprio pubblicizzando birra e Coca Cola. Ma questo Ronaldo e Pogba non lo sanno o gli interessa poco. L’importante è aver distribuito al mondo una bella dosa di saggezza, fatto milioni di click sui social e sfamato la fame di polemica che abbiamo un po’ tutti.
Mi spiace per le mie scarsissime qualità di calciatore, perché fossi stato io al posto loro, avrei tolto cocacole e birre e messo sul banco una bella bottiglia di sagrantino, che mette tutti d’accordo. Ma magari poi si arrabbia Fedez. Mah…
Luca Craia
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