Quindi secondo Michela Murgia, che ultimamente ci omaggia quotidianamente di meravigliose esternazioni utilissime per comprendere quanto si possa essere beceri e reazionari a sinistra, Giorgia Meloni non fa testo come donna in quanto "troppo fascista". Il pensiero di Giorgia Meloni, che oltretutto non mi pare marci al passo dell'oca e saluti romanamente, non può essere accettato perché non allineato al pensiero opposto e, in quanto tale, fascista come è fascista ogni cosa non sia inquadrabile come politicamente corretto secondo i canoni del pensiero progressista che di progresso ha solo il nome. Ho trovato le esternazioni della Murgia peggio che maschiliste, nonché antidemocratiche e non dico fasciste perché non abilitato a dare tale definizione.
Il nuovo femminismo di sinistra è esclusivo e autoreferenziale. I diritti delle donne valgono solo per le donne di sinistra, per quelle che pensano uniformemente al pensiero ritenuto e codificato come corretto, a quelle che non intaccano l'integrità della nuova religione antifa dell'accoglienza e della pansessualità. Basta leggere i commenti dei talebani sinistrorsi sulle varie ricondivisioni dell'articolo di Huffpost firmato dalla preziosissima opinionista per capire effettivamente il vero fascismo comportamentale dove sta. Viva la Murgia e la sua preziosa opera di chiarificazione.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento