Ho fatto un esame di coscienza. E finalmente ho capito molte cose. Ci ho messo più di cinquant’anni ma alla fine ho realizzato cosa sono. Non è stato facile e mi è costato molto. Però ora ho la piena cognizione di me stesso. E di quanto sono cattivo. Per esempio:
- sono sessista, perché penso che per minare col motopico la cava è meglio metterci un uomo che una donna;
- sono omofobo, perché penso che per fare un figlio (e dico fare, non adottare, capiamoci) ci vogliano un maschio e una femmina;
- sono razzista, perché penso che se apro le porte di casa mia per aiutare il prossimo e non ho abbastanza neanche per i miei figli, sono un matto. E anche perché penso che se uno viene a casa mia per fare il delinquente, sia un mio diritto rimandarlo a casa sua. E anche perché penso che, se faccio venire qualcuno a casa mia per usarlo come schiavo, non è che sia tutto questo altruista;
- sono intollerante, perché mi sono stufato di tutte queste polemiche su tutto, di tutto questo giudicare il comportamento e il pensiero degli altri sulla base del nostro condannando quello degli altri quando non è uguale al nostro;
E poi sono una cattiva persona, perché se vedo una bella ragazza mi giro a guardarla e magari le faccio anche un complimento; perché se uno fa una battuta divertente sugli omosessuali può anche darsi che mi ci venga da ridere; perché mangio carne e non mi commuovo per l’agnello a Pasqua; perché vado in giro con la macchina diesel che consuma pochissimo e sono scettico sull’uso delle batterie al posto dei carburante, da un punto di vista ecologico ed etico.
E sono un odiatore, perché dico quello che penso senza filtri e senza mediazioni. Possono odiare me, insultarmi, minacciarmi, portami immotivatamente in tribunale come ha fatto il Sindaco di Castelsantangelo Sul Nera o l’ex Sindaco di Montegranaro, aprire pagine social per infangare il mio nome e la mia dignità, possono calunniarmi raccontando che lucro mentre faccio il mio volontariato per la mia gente e il mio paese, ma io non posso dire quello che penso perché vengo censurato.
Sono cattivo, ma sai cos’è? Non me ne pento.
Luca Craia
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