Ognuno è libero di vaccinarsi o di non vaccinarsi. È vero che ci sono dei rischi nel farsi inoculare uno dei sieri anticovid, per cui se uno non se la sente, nessuno lo può e lo deve costringere. Quello che mi dà fastidio è quando chi sceglie di non vaccinarsi assume un atteggiamento di superiorità rispetto a chi, come me, si è vaccinato o ha intenzione di farlo.
Perché, vedete, chi si vaccina ha deciso di correre dei rischi e, in questo modo, mette al riparo se stesso ma anche chi non si vaccina. E questo è talmente lampante che non serve essere un virologo per capirlo, basta guardare la storia, le precedenti vaccinazioni di massa, i rischi che chi si è vaccinato ha corso e i benefici di cui tutta la comunità umana ha goduto. Vaccinarsi non significa che non ci si ammalerà più di covid, significa che non si morirà di covid. E non mi pare poco. Significa che non serviranno più le terapie intensive, ma si potrà curarsi a casa come per una normale influenza. E questo è un vantaggio anche per chi non si vaccina, perché gli ospedali saranno liberi e la sanità potrà lavorare in piena normalità per tutti.
Le potenzialità del virus di nuocere, se si vaccineranno in tanti, saranno di molto indebolite così come la sua capacità di mutare. Almeno così è avvenuto in passato, ed è pensabile accada anche oggi. Quindi, liberissimi di non assumervi rischi, ma almeno abbiate rispetto per chi lo fa, anche a vostro vantaggio. Grazie.
Luca Craia
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