Poi ci sono andato a leggere i dettagli dell'accordo tra i calzaturieri di Confindustria e la Cina, e francamente sono rimasto molto male. Ho amici cari che fanno scarpe, e mi auguro che si dissocino con forza da questo patto che pare davvero scellerato. È una svendita, il nostro know how, la nostra cultura, il nostro sapere artigiano in saldo, insieme all'economia di un territorio fatta di operai, famiglie di lavoratori, antica sapienza e aspettative future, tutto sacrificato sull'altare del profitto immediato. È come se, vista la prospettiva di un futuro avverso, si stia cercando di realizzare il più possibile e mettere da parte, qualsiasi siano le conseguenze sul piano sociale. Io capisco che l'obiettivo dell'imprenditore sia il profitto, ma qui si sta dando via il distretto calzaturiero, con tutta la sua storia e il suo prestigio, per quattro spiccioli. E alle famiglie che resteranno senza lavoro chi glielo racconta?
Luca Craia
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