Ed eccoci di nuovo qui, a festeggiare il compleanno, il dodicesimo, di questo blog. Lo festeggio, sissignore, perché in questi dodici anni questo spazio non ha avuto vita facile, anzi, hanno cercato di ammutolirlo o addirittura farlo chiudere in tutti i modi, e per mantenerlo vivo ho dovuto combattere. Ma, come dice Vasco, sono ancora qua, e già.
Il blog è nato per la possibilità datami dalle nuove tecnologie di rendere pubblici i miei pensieri in forma scritta, cosa che prima facevo comunque ma in maniera privata. La possibilità di aprire un blog prima e poi la pagina Facebook ha fatto sì che io potessi comunicare le mie riflessioni e condividerle, metterle in discussione, farle diventare qualche volta azione. E azione lo sono diventate. È grazie al mio impegno dal blog che è nata Città Vecchia, la prima associazione che ho pensato e fondato, anche se poi la storia ha preso un altro corso e quel progetto è diventato una cosa completamente diversa da quella che doveva essere nelle mie idee. E poi è nato il progetto Arkeo, partito come Archeo Club e poi maturato in una cosa più precisa e mirata per il territorio. Tutto è partito da qui.
Il blog è molto seguito; non lo dico io, lo dicono i numeri. Oggi L’Ape Ronza ha circa 50.000 lettori unici al mese, mentre su Facebook i numeri quadruplicano. Non sono numeri da Ferragnez, ma ne fanno il blog di attualità politica più seguito nel Piceno e uno spazio che viene letto, condiviso e ripubblicato in tutta Italia. Mi dicono che questo comporti delle responsabilità, e forse è anche vero. Ma io scrivo di riflessioni e pensieri, a volte do informazioni ma sempre dopo averle verificate, e a volte metto a disposizione il mio spazio perché altri possano dare le proprie comunicazioni. Il tutto è fatto cercando sempre di usare il buon senso, mai con l’intento di fare male, perché l’idea di fare male non mi appartiene.
Dopo 12 anni c’è anche un po’ di stanchezza. E, se c’è la soddisfazione di avere comunque creato qualcosa e, consentitemelo, cambiato qualcosa, c’è anche l’amarezza nel constatare che si sarebbe potuto fare molto di più se soltanto non ci fossero sempre di mezzo gli interessi personali, quelli che mi hanno mandato più volte in tribunale per farmene sempre uscire a testa alta, quelli che hanno distrutto progetti che potevano fare davvero molto e che sono naufragati o diventati altri per le brame altrui (per essere molto chiari mi riferisco a Città Vecchia, appunto, e allo “scisma” dell’Archeo Club con tutte le cattiverie e l’odio che ne sono seguiti). Ma pazienza. Intanto qualcosa si è fatto e magari si potrà fare in futuro.
Io continuo a provarci. Per quanto tempo ancora non lo so, magari altri 12 anni, magari altri 100, magari per altri 12 mesi, chi lo sa. Intanto, continuiamo a provarci, sempre con ottimismo, credendo in quello che si fa e facendolo con la massima onestà, che è l’unica strada.
Luca Craia
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