La posizione della destra italiana sull’obbligatorietà del green pass per accedere a locali ed eventi, in particolare di Meloni e Salvini, non è inspiegabile, è irresponsabile. Per spiegare si spiega, visto che la stragrande maggioranza dei no vax o, quantomeno, di quelli che il vaccino non se lo vogliono fare per i più svariati motivi, appartiene all’elettorato di destra. Rimane quindi l’irresponsabilità. Perché l’obbligatorietà del green pass non è un obbligo vaccinale, è solo l’obbligo di salvaguardare il bene comune sacrificando la volontà del singolo che rimane libero di non vaccinarsi ma meno libero di fare danni agli altri.
Obbligare il green pass per accedere a un locale significa salvaguardare quel locale da eventuali nuove chiusure in caso di ripresa della pandemia come pare ci si aspetti. E significa che chi si è vaccinato potrà condurre una vita molto simile alla normalità anche con una situazione epidemiologica che torna a complicarsi. Significa che l’economia non dovrà bloccarsi di nuovo, che la cultura potrà ricominciare a lavorare, che si potrà andare al cinema, ai concerti, al teatro e anche a mangiarsi una pizza nonostante ci siano aumenti dei contagi.
E un po’ significa anche incentivare le vaccinazioni, perché quelli che non si vaccinano per poco altruismo troveranno finalmente un motivo vantaggioso per farlo. Opporsi all’obbligatorietà del green pass, quindi, è solo una mera questione elettorale, decisamente poco responsabile e molto ma molto deludente.
Luca Craia
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