L’aggressione alla dottoressa sulla metro di Roma da parte di un gruppo di no-vax è davvero paurosa. Fa paura, perché è la trasmigrazione nella vita reale di quello che accade quotidianamente sui social. Le immagini dell’aggressione e il resoconto della dottoressa riportano raccontano la concretizzazione della stessa violenza verbale che vediamo manifestarsi in maniera virtuale ormai da tempo, una violenza che diventa fisica, cieca e pericolosa. Ha ragione la dottoressa ad aver paura di ulteriori ripercussioni, perché quella mancanza di freni inibitori che finora era caratteristica delle diffusissime litigate sui social ora diventa reale, e non si frena nemmeno davanti a gente inerme e estranea.
E paura a questo punto tocca averla un po’ tutti, perché se ti trovi in un luogo pubblico e ti trovi di fronte un gruppo di facinorosi come quello protagonista di questa brutta storia, tocca stare zitti e sperare che se ne vadano in fretta, anche senza mascherina e senza rispetto per la libertà altrui di tutelarsi e di essere tutelati. Altrimenti si rischia la rissa. Tutto questo è estremamente pericoloso. Probabilmente l’utilizzo del green pass invece di imporre l’obbligo vaccinale è servito a convincere una parte di quella popolazione titubante a vaccinarsi, ma se l’intento era di evitare di creare ulteriori tensioni sociali, direi che si è fallito rovinosamente. La tensione sociale innescata dal certificato verde è estrema e non solo può avere conseguenze molto serie ma le sta già avendo. Un errore di valutazione da parte del Governo che rischiamo di pagare caro.
Luca Craia
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