Suonavano a distesa le campane di San Francesco, quelle campane rimaste silenti per anni, e don Marco entrava solennemente in San Francesco per la sua prima messa. Un giorno di festa vera per la comunità di Montegranaro, una di quelle feste che non stanno scritte sul calendario ma che ce le scriviamo ora e ce le ricorderemo nel tempo, col suono di quelle campane e il sorriso di un ragazzo dei nostri, uno di quelli che abbiamo visto crescere, che diventa un pastore di anime.
C'era il suo coro dietro, quello degli amici, davanti c'era la sua comunità a dargli un pan di via per quel percorso che, per ora, giustamente, non prevede che stia tra noi ma... chissà. Ma è festa, perché la nostra comunità esprime sacerdoti come fosse una fabbrica di vocazioni e, come dicevamo col padre di Marco stamane, c'è San Serafino che lavora per la Provvidenza.
Effettivamente Montegranaro è una fucina di vocazioni. È come se lo Spirito Santo vada a compensare il male che una comunità così complessa come la nostra inevitabilmente esprime, i diavolacci, come li chiamo io, con tanta santità. Poi la santità va gestita.
Stamane ho accompagnato un gruppo di seminaristi romani di dipendenza francese alla scoperta di Montegranaro. È stato un grande onore e ringrazio don Sandro, il nostro inarrestabile Marco Pagliarini e loro stessi per avermi concesso di spiegare cosa sia Montegranaro nella storia. Perché Montegranaro che mostra se stessa è una cosa a cui dobbiamo abituarci, perché Montegranaro è un bel paese che non sa di esserlo, e ancora una volta ne abbiamo la prova.
La nostra è una comunità speciale, che ha espresso preti grandissimi, uomini delle istituzioni come il Padre della Patria Giovanni Conti, santi come San Serafino che veglia su di noi senza sosta alcuna e ci procura la benedizione di uomini come don Marco. Noi contrastiamo i diavolacci con le sante vocazioni, siano esse nella santità di Santa Madre Chiesa, siano nella buona volontà popolare. E Montegranaro è un paese che lavora e fa risultato col popolo.
Mia moglie Franca, mia sprone da sempre, nata a Montesanto, dice che Montegranaro è speciale, che non lo si riconosce altrove. È vero, siamo speciali e unici. Partendo dalle nostre vocazioni, tante.
Marco è l'ultima vocazione nel tempo moderno. È colui che interpreta più di tutti il servizio verso nostro Signore. E verso la nostra comunità. Siamo di fronte a un grande cambiamento. Facciamonece interpreti e lavoriamo per il bene comune. Credo che stiamo operando per un grande cambiamento. Bisogna crederci.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento