Comunicato integrale
Nella data del 25 novembre, giornata
mondiale contro la violenza sulle donne, è opportuno riflettere sugli strumenti
messi in campo dal nostro Paese per contrastare questi drammatici episodi. Lo
scorso 19 maggio 2020 venne istituito un fondo denominato ‘reddito di libertà’
per le donne vittime di violenza e in condizioni di povertà, un’iniziativa che
nasconde dietro alle buone intenzioni una vera e propria ‘lotteria
dell’elemosina’. Infatti, il contributo massimo previsto è di 400 euro, la
domanda deve essere inoltrata all’INPS che, previa autorizzazione dei Centri
antiviolenza, può accoglierla purché il fondo non sia esaurito all’atto
dell’effettivo versamento. Come Fratelli d’Italia, presenteremo alcune proposte
per modificare questo provvedimento: sostituire la dicitura ‘reddito di
libertà’ con quella di ‘assegno di autonomia’, poiché non ha natura di reddito
ma di sussidio; in secondo luogo raddoppiare la cifra dell’assegno da 400
a 800, aggiungendo un contributo di 100 euro per ogni figlio; infine, semplificare
la procedura di certificazione degli abusi e inserire la partecipazione a un
corso di formazione professionale, a un tirocinio o a un corso universitario.
L’iniziativa trova spazio nell'iniziativa del Dipartimento Pari opportunità di
Fratelli d’Italia, attuata con la senatrice Isabella Rauti, di una petizione
nazionale per l’assegno di autonomia e della campagna per la diffusione del
vademecum con i sette segnali di una relazione malata. Solo garantendo
autonomia e indipendenza economica alle donne potremo veramente sconfiggere la
piaga della violenza di genere.
Posso inoltre preannunciare iniziative in questo senso anche nelle Marche nei
prossimi giorni.
Questo quanto dichiara in una nota On. Lucia Albano, deputata di FdI, a margine
della conferenza “Non solo mance! Per una reale tutela delle donne vittime di
violenza”
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