venerdì 28 gennaio 2022

Lido Tre Archi è un cancro. Ma non curiamo per non essere accusati di razzismo.


Lido Tre Archi è un cancro che metastatizzando. E sta metastatizzando perché non lo stanno curando. Parlare di Lido Tre Archi è difficile, rischi che ti diano del razzista a ogni virgola. Eppure il problema è enorme e non si risolve certo da solo, anzi. Ma, a parte le tante chiacchiere fatte e sentite negli anni, di concreto non si è fatto nulla. Il risultato è che tutta la costa limitrofa rischia di diventare Lido Tre Archi, distruggendo l’economia e la qualità della vita.

Le occupazioni abusive sono inconcepibili, una violazione ingiustificabile della proprietà privata. Eppure non ci sono mezzi efficaci per arginare il fenomeno. Lo spaccio è totalmente in mano a questi soggetti, così come la prostituzione. Fenomeni delinquenziali di ogni tipo che non sono più circoscritti all’area dei palazzoni sulla costa di San Tommaso ma che stanno invadendo come un’infezione i centri vicini, distruggendo il turismo e il vivere civile.

Ma se analizzi il fenomeno sei un razzista. Perché non si può dire che il fenomeno è legato agli stranieri. Occorrono leggi serie, occorre la massima severità, occorre ristabilire l’ordine. Ma la politica non ha il coraggio di farlo perché si rischia l’impopolarità, si rischia l’accusa di razzismo, di fascismo, di disumanità. Il danno è enorme, anche nei confronti degli stranieri stessi, quelli seri e onesti che cercano di integrarsi e fare la propria parte per la comunità civile. Questi stranieri rischiano l’emarginazione a causa di chi delinque e non viene perseguito, di chi crea il caos e non viene fermato. Credo sia ora di fermare questa spirale, di smettere di fare condizionare l’azione civile dall’ipocrisia e dalla solidarietà pelosa.

 

Luca Craia

Nessun commento:

Posta un commento