Volevo dire agli amici del PD montegranarese, iscritti, supporter, parenti e truppe cammellate varie, che oggi fanno le vittime anche soltanto quando qualcuno sgama il modo di fare politica, diciamo, pittoresco del loro partito in paese, che la cattiveria è un’altra cosa, che lo squadrismo politico è un’altra cosa, che l’intimidazione è un’altra cosa. Io posso raccontare quello che ho subito io negli anni in cui c’era un’amministrazione comunale diversa da quella odierna in paese. Posso raccontare di tre procedimenti giudiziari contro di me partiti sempre da personaggi riferibili a uno schieramento politico ben preciso, uno dei quali fortemente voluto dall’ex Sindaco, tutti ovviamente archiviati perché le accuse erano inconsistenti. Posso raccontare di pagine Facebook gestite anonimamente e create apposta per denigrare il sottoscritto con insulti continui a me e alla mia famiglia, posso raccontare di gente fomentata a dovere che in piazza cantava in coro “chi non salta L’Ape Ronza è”. Posso andare avanti a raccontare ancora a lungo, ma posso anche affermare che contro di me la campagna denigratoria e osteggiativa prosegue, anche se con meno forza, proprio nei loro ambienti, con un continuo denigrare il mio operato e le mie esternazioni, con nomignoli infantili, con frequenti attacchi sui social anche estremamente violenti da parte delle suddette truppe cammellate. Per cui, prima di fare le vittime e parlare di “modus operandi” altrui, sarebbe bene fare un bell’esamino di coscienza, perché la cattiveria che il PD montegranarese ha dimostrato in 7 lunghi anni ha fatto danni enormi non solo al sottoscritto ma a tutta la comunità e la conseguenza estrema è proprio che quegli anni sono stati 7 e non 10.
Luca Craia
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