Autorizzare il green pass a chi è vaccinato con lo Sputnik, il vaccino usato in Russia e non riconosciuto in Europa, era un atto di una logicità disarmante. È indispensabile per il comparto moda, trainante per l’economia italiana, e in particolare per il settore calzature e pelletterie in quanto il mercato russo è strategico ed essenziale ed è giocoforza necessario far accedere i compratori russi alle manifestazioni fieristiche italiane che partiranno a breve. Non ci voleva un genio, ma ci voleva qualcuno che conosce queste dinamiche, che conosce le economie a esse legate, che conosce il territorio da cui proviene e a cui appartiene.
Ecco a cosa serve avere un parlamentare del Fermano. Perché per quanto fosse lapalissiana la necessità di far entrare i compratori russi, uno che non è del Fermano e non conosce il mondo della calzatura non lo sa. È l’uomo di colombo, ma ci voleva l’uomo giusto al posto giusto. Le forze politiche che hanno osteggiato l’ingresso di Mauro Lucentini alla Camera, i loro fan che ancora vanno vomitando odio su questo argomento, o non capiscono come funziona il mondo oppure non hanno minimamente a cuore il territorio e la sua gente.
Mauro Lucentini, adoperandosi per ottenere l’apertura allo Sputnik, ha fatto solo il suo dovere, ma se non ci fosse stato è facile pensare che non lo avrebbe fatto nessuno, che nessuno avrebbe potuto interpretare le reali necessità di un territorio che, se non vive di calzature, almeno ha in questo settore una componente essenziale della propria economia. Si tratta di conoscere e avere a cuore la propria gente, probabilmente quello che manca a certe aree politiche e alle loro truppe cammellate.
Luca Craia
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