lunedì 14 febbraio 2022

Palaghiaccio di Ussita: una risorsa per l’economia turistica lasciata a marcire.



Come si fa ripartire una zona depressa? Come si esce dal tunnel iniziato col terremoto del 2016? Come si fa rinascere la Valnerina? Con turismo, è semplice. La Valnerina è un’area ad alta vocazione turistica, per il patrimonio naturalistico, per quello artistico e per la fruibilità sportiva. Cosa si è fatto in questi anni per sfruttare queste peculiarità e rilanciare l’economia, e quindi la vita di comunità locale? Nulla.

Il centro storico di Visso è ancora chiuso al pubblico, transennato, off-limits. I tesori artistici, architettonici e storici della Perla dei Sibillini, valevoli come buon motivo per passare una giornata sul posto e spendere soldi, non sono fruibili da sei anni. La parte naturalistica vive di vita propria, ma sarebbe stato necessario incentivare le attività ricettive. Nulla. Le strutture sportive, a parte gli impianti di Frontignano che, comunque, possono funzionare solo per una parte dell’anno, sono fuori uso.

E qui penso al Palaghiaccio di Ussita. Una struttura che potrebbe funzionare tutto l’anno e portare gente, creare indotto, fare economia per tutto il territorio, giace in stato di abbandono e fatiscenza. Eppure c’è soltanto un’altra pista di ghiaccio indoor nelle Marche, a Monsano; quindi, ci sarebbe da lavorare e anche parecchio. Invece non si fa nulla.

Pare che il problema sia un vincolo idrogeologico legato a un torrente esondabile, con una fenomenologia piuttosto rara, diciamo ogni 70/80 anni, che andrebbe risolto con un canale di scolo. Ma non lo si fa. Eppure risolvere la questione porterebbe un immenso giovamento all’intera zona e alla sua economia, almeno a quel poco che ne rimane. Questa è un’area che potrebbe prosperare col turismo, visto anche il decremento demografico subito dopo il terremoto, e un palaghiaccio rimodernato e funzionante, insieme alle altre strutture sportive dell'area, potrebbe essere il volano per tutta l’Alta Valnerina e i suoi tre comuni più rilevanti. Invece non si muove foglia, né dalla politica nazionale, né da quella regionale, men che meno da quella locale.

 

Luca Craia

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