L’idea è venuta al Presidente di Arkeo, Graziella Marziali, circa tre anni fa. Ci è parsa subito una grande pensata, un qualcosa di nuovo e originale che, al tempo stesso, andasse a indagare nel passato recente della nostra comunità cittadina per fissarlo in maniera definitiva: creare un muro che racconti la storia di Montegranaro tramite i soprannomi delle sue famiglie più rappresentative. Il soprannome è un tratto distintivo nelle nostre comunità, e ancora è fortemente radicato l’uso del nomignolo di famiglia per identificare senza dubbi di chi stiamo parlando. Ma hanno una radice antica, spesso perduta nel tempo: ecco, l’iniziativa è partita proprio con l’indagine sulle origini dei soprannomi.
Ci siamo fatti aiutare proprio dalla comunità, lanciando un appello sui social al quale hanno risposto in tantissimi, suggerendo il proprio soprannome e quello di amici e conoscenti, e fornendocene quelle che ne sono le radici, il perché una determinata famiglia ha iniziato, a un certo punto della storia, a essere chiamata in un certo modo. Poi abbiamo contattato un’amica, finissima ceramista, Paola Iannucci, che ci ha insegnato qualche trucco del mestiere, e devo dire che le nostre ragazze li hanno imparati piuttosto bene. Abbiamo acquistato un bel quantitativo di piastrelle di ceramica artigianali di Deruta e le nostre ragazze, appunto, Graziella, Franca e Lina, si sono messe sotto con pennello e pigmenti a riportare sulla ceramica la storia di Montegranaro, dipingendo i soprannomi, i cognomi corrispondenti e, laddove c’era la possibilità, anche un disegno esplicativo dell’etimologia del soprannome.
Ne sono venute fuori 132 piastrelle che andranno a costituire il “Muro dei soprannomi” , un luogo dove sarà conservata la memoria storica di Montegranaro attraverso l’aneddotica legata a questo particolare modo di riconoscersi nella comunità. Ovviamente 132 piastrelle non sono un elenco completo di tutti i soprannomi e di tutte le famiglie montegranaresi, e ci sarà certamente una seconda parte del lavoro, ma intanto Montegranaro avrà il suo muro dei soprannomi. E lo avrà in piazza, nel luogo dove la comunità si ritrova e si riconosce. Le applicheremo alla parete dell’arco che scende verso via Enzo Bassi, che diventerà così l’Arco dei Soprannomi. E lì, ognuno di noi potrà vedere “come glie se mindua”, a lui e magari all’amico suo. Appuntamento per domenica 3 aprile in piazza Mazzini.
Luca Craia
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