È una task force quella che è nata sabato scorso nell’ufficio del Sindaco di Montegranaro, dove Ubaldi ha voluto riunire un gruppo di persone abituate a lavorare per il paese per creare e portare avanti un progetto importante per far diventare il nostro centro sempre più attrattivo per i visitatori: il Museo delle Tradizioni. Si tratta di un polo espositivo dove, attraverso le testimonianze fisiche delle attività produttive storiche della comunità montegranarese, l’agricoltura e la calzatura, verrà narrata la storia del lavoro e del saper fare dei Montegranaresi. In due sezioni riunite nel medesimo spazio troveranno collocazione gli antichi strumenti per la coltivazione dei campi e per la realizzazione delle scarpe più famose del mondo, strumenti che hanno sostentato i Montegranaresi producendone il cibo e e strumenti che ne hanno determinato il benessere e la ricchezza, facendo diventare il nome di Montegranaro famoso in tutto il mondo per la qualità e la bellezza delle nostre calzature.
Il tavolo di lavoro è composto dagli assessori competenti, Gastone Gismondi per il turismo, Monia Marinozzi per la cultura e Anna Lina Zincarini per il sociale, dal Consigliere Comunale con delega all’agricoltura, Francesco Marsili, dalla responsabile del settore cultura e turismo del Comune di Montegranaro, Alessandra Levantesi, da Alfredo Forconesi, esperto della tradizione calzaturiera e restauratore di macchinari antichi, Fernando Basso, esperto della tradizione agricola, e infine Simone Perticarini e dal sottoscritto.
Abbiamo individuato lo spazio dove allestire il museo nei locali del Palazzo degli Agostiniani, nell’ala circostante il chiostro. Un’ubicazione estremamente d’effetto, in uno dei luoghi più antichi e più importanti storicamente per il paese, dato che furono proprio gli Agostiniani a dare il primo impulso alla comunità fin dal suo nascere. L’esposizione si svilupperà nella grande sala dell’ex refettorio e in un’altra saletta attigua.
È anche importante che il museo si collocherà nel cuore del centro storico di Montegranaro, a completare un percorso turistico già molto interessante di suo. Questa collocazione, oltretutto, assume un valore simbolico altissimo per valore del castello, nonché è fondamentale per il recupero stesso di un quartiere fondamentale che per troppo tempo è stato dimenticato.
Sarà anche un progetto partecipato, che necessita della collaborazione della comunità stessa, in quanto tutti potranno contribuire con eventuali testimonianze sia contadine che calzaturiere che magari hanno in casa. Le modalità con cui conferire i reperti saranno comunicate a breve.
Si prosegue quindi nello sforzo di innescare un’economia turistica in un territorio che ne ha tutte le caratteristiche ma che non le ha mai sfruttate. È come quando si costruisce una scarpa: abbiamo tutti i materiali, dalla fodera alla pelle per la tomaia, il fondo, gli accessori ma la scarpa ancora non è stata mai fatta. È il momento di realizzarla.
Luca Craia
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