È l'unico blasone della famiglia Caro esistente al mondo e ha svettato sopra la porta della canonica della chiesa dei SS.Filippo e Giacomo per cinquecento anni, da quando Annibale Caro, letterato, poeta e traduttore in italiano dell'Eneide di Virgilio, assunse l'incarico di priore laico della stessa parrocchia appena sorta sui possedimenti benedettini. Era necessario e urgente rimuoverlo e metterlo il sicurezza, primo perché preziosissimo e quindi a rischio di furto, secondo perché avrebbe potuto staccarsi e cadere sbriciolandosi. Stamani è stato staccato per essere ripulito dai sedimenti secolari e poi collocato all'interno del museo parrocchiale in corso di realizzazione. Al suo posto verrà installata una copia. L'intervento è interamente finanziato da Arkeo che sta seguendo la realizzazione del museo stesso nonché altri importanti progetti di restauro che faranno del complesso costituito dalle due chiese di Sant'Ugo e SS.Filippo e Giacomo un polo monumentale unico nel suo genere.
Luca Craia
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