Dopo quasi un anno e mezzo di amministrazione, credo sia giusto e doveroso vedere a che punto siamo con la realizzazione del programma elettorale per Montegranaro, evitando sterili polemiche e con il solo scopo di sollecitarne la piena applicazione. Comincio dalla parte che più mi sta a cuore, quella relativa al centro storico, sulla quale ho riposto grandi speranze in campagna elettorale non solo perché risiedo nel castello, ma perché sono fermamente convinto che il centro storico sia la chiave per una nuova economia legata al turismo.
Il punto primo prevedeva la sistemazione della pavimentazione di piazza Mazzini e via Conventati, molto mal ridotta e, in alcuni tratti, soggetta a preoccupanti cedimenti. Al momento registro che non si è fatto nulla, e spero che si stia aspettando la ristrutturazione del municipio per dare il via a un progetto globale, anche se del municipio talvolta di parla ma della piazza non ho più avuto notizie;
il secondo punto parlava della realizzazione del progetto ereditato dalla precedente Amministrazione, redatto all’agenzia Nuovares e incentrato su un’idea di cohousing che a me, francamente, non è mai piaciuta. Il progetto è sparito dai radar e forse è meglio così;
anche riguardo al recupero del patrimonio ipogeo devo dire che non si è mosso ancora nulla. Anche questo aspetto sarebbe di grande utilità a livello turistico;
il programma prevedeva anche un maggior controllo da parte delle forse dell’ordine e dei pattugliamenti pedonali anche notturni. Al momento il controllo non è registrabile, a meno che non venga svolto in maniera così efficace da non essere percepito;
il diradamento urbano previsto dal documento programmatico è fondamentale per il recupero urbanistico del quartiere. Si dovevano abbattere alcuni edifici fatiscenti che creano una situazione di estremo degrado in tutta l’area su cui insistono ma, anche qui, al momento non abbiamo notizie né vediamo voci di bilancio dedicate a questo tipo di intervento, anche se presenti nel piano delle opere pubbliche;
registriamo invece un netto miglioramento nella pulizia degli spazi comuni, anche se c’è margine per migliorare ancora e di molto. È anche iniziata la bonifica di alcuni magazzini abbandonati e pieni di pattume marcescente, dietro mia personale sollecitazione e insistenza, ma il tutto al momento è fermo;
l’illuminazione pubblica non è stata resa più efficiente;
sono state attivate nel castello alcune iniziative grazie al lavoro delle associazioni culturali. Arkeo ha portato molta gente nel Palazzo degli Agostiniani con le sue iniziative e in giro per i vicoli con i vari tour organizzati, ma manca una programmazione istituzionalizzata tanto che, per esempio, Veregra Street si svolge ancora interamente fuori dalle mura castellane;
non sono a conoscenza di iniziative presso l’Agenzia delle Entrate per la revisione delle rendite catastali in modo di ridurre la pressione fiscale sulle abitazioni del centro storico e, di conseguenza, incentivarne il riutilizzo;
idem dicasi per quanto riguarda l’intento di creare una zona “franca urbana” per sostenere eventuali attività di tipo ricettivo che, di fatto, ancora non esistono.
Insomma, siamo molto ma molto lontani dalla realizzazione di quanto ci si proponeva in campagna elettorale. Ci sono altri tre anni e mezzo, e c’è tempo per iniziare a fare qualcosa. Certo è che serve partire subito mentre, da quel che vedo e soprattutto da quanto scritto nel bilancio, non si direbbe che stiamo iniziando a fare davvero qualcosa.
Luca Craia
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