sabato 4 marzo 2023

Il mistero del pozzo e della cisterna di piazza Mazzini

Era il 1999 quando l’allora Assessore ai Lavori Pubblici, il mio compianto amico Livio Botticelli, per trovare l’origine di un’infiltrazione d’acqua, tra l’altro ancora attiva, commissionò a una ditta specializzata il monitoraggio tramite georadar della piazza di Montegranaro. Il georadar è un metodo di indagine sul sottosuolo che consente di fare una “foto” degli strati inferiori come se fosse una specie di ecografia.

Il risultato del sondaggio fu sorprendente: sotto la porzione di selciato posta davanti ai giardini di Mazzini e al Palazzo Luciani, la macchina scoprì l’esistenza di una sorta di pozzo profondo circa 8 metri e largo circa 2. Il pozzo è inserito all’interno di una cavità che sembra una neviera e che consente di potergli girare attorno. Poco distante dal pozzo, più vicino alle mura del palazzo, c’è invece una grande cisterna dove probabilmente si metteva a decantare l’acqua. Il tutto è coperto da una lastra marmorea, probabilmente di travertino.

Nessuno è mai entrato fisicamente in quella cavità, almeno in tempi recenti. Quando, nei primi anni del decennio scorso, io, Simone Perticarini e il Gruppo Speleo del CAI fermano iniziammo la mappatura degli ipogei cittadini, non riuscimmo a trovare un accesso a questo sito. Occorre quindi creare un passaggio, cosa che allora non facemmo. Il prossimo passo sarà proprio questo, aprire un passaggio. La prossima primavera cercheremo di entrare e scoprire cosa esattamente si cela al di sotto dei nostri piedi quando passiamo in piazza Mazzini.

 

Luca Craia


 

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