venerdì 24 marzo 2023

Le pietre che parlano: l’antica Pieve del SS. Salvatore

Montegranaro è un paese che ha distrutto molto del suo patrimonio storico e artistico, ma qualcosa si è salvato. Solo che ci sono beni difficili da vedere perché sono nascosti, occultati dal tempo e da costruzioni successive che li hanno chiusi in delle bolle temporali dove sono rimasti intoccati e inviolati per secoli. È il caso della Pieve del SS. Salvatore, che credo nessuno Montegranarese vivente abbia mai visto tranne pochissime eccezioni.
Chiariamo una cosa: la parrocchia del centro è intitolata al SS.Salvatore mentre la chiesa della Pievania a San Francesco. Questa intitolazione deriva appunto dalla chiesa della Pieve (da qui anche il termine pievano – pievania) che fu il nucleo primario attorno al quale avvenne l’incastellamento che creò il paese di Montegranaro.

Si è sempre pensato che della pieve non fosse rimasto nulla e che al suo posto ci fosse il teatrino della Pievania che, comunque, ancora custodisce alcuni stucchi appartenenti all’abside della chiesa seicentesca. L’unica traccia evidente della Pieve è il portale murato che si affaccia lungo corso Matteotti nonché una monofora distante pochi metri.
Ma nel 2013, durante le esplorazioni degli ipogei effettuati da Arkeo e Cai, mi infilai per caso in uno stretto cunicolo posto dietro il palco del teatrino e quando ne sbucai, coperto di ragnatele, mi ritrovai in un vano buio che, una volta illuminato con una torcia, rivelò delle pareti affrescate e una finestra monofora murata affacciata in direzione nord-est. Era chiaro che si trattava di una porzione della Pieve, probabilmente una sacrestia.

Gli affreschi sono purtroppo illeggibili, ma la loro presenza testimonia una grande preziosità dei decori della chiesa più antica, mentre la fattura della monofora richiama lo stile romanico-gotico del portale. Non sto a descrivervi la sensazione che provai nel rendermi conto di essere entrato in un luogo in cui nessuno aveva messo più piede per secoli.
È un tesoro purtroppo non visibile a tutti ma lo potrebbe diventare in futuro con alcuni accorgimenti e un discreto investimento, un investimento di cui non può certo farsi carico la Parrocchia. Anche in questo caso sarebbe auspicabile il sostegno economico di qualche privato davvero innamorato del proprio paese, in modo da rendere fruibile anche questo bene prezioso e nascosto.

 

Luca Craia


 

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