Noi Montegranaresi lo sappiamo molto bene, quanto vale Francesco Di Rosa; del resto, il suo valore come uno dei migliori oboisti del mondo è universalmente riconosciuto e non serve che lo diciamo noi. Però ci piace vantarcene, perché Francesco è uno di noi, lo è sempre stato, nonostante il grande successo e nonostante il suo lavoro lo porti spesso lontano, e sempre lo sarà. È un Di Rosa, un Fabbrì e un Meletta, e più Montegranarese di così non si può.
Quindi oggi ci riempiamo d'orgoglio nell'apprendere che Francesco Di Rosa, il nostro Francesco, ha vinto il concorso per ottenere la cattedra presso la Scuola Universitaria di Musica della Svizzera italiana, ruolo prestigiosissimo e riservato ai migliori. Ed è la stessa Scuola a essere orgogliosa di averlo nel corpo docente, perché il valore del musicista Di Rosa ma anche dell'uomo Francesco, come dicevo, è universalmente riconosciuto.
Vorrei però, oltre a fare dei complimenti tutto sommato superflui al mio amico d'infanzia, ricordare che le cerque, come diciamo noi nelle Marche, non fa l'aranci. Quindi i complimenti li faccio a Laura ed Enea, i genitori di Francesco, che hanno creduto in lui fin da bambino, lo hanno sostenuto, spronato, confortato e motivato e hanno vinto la loro scommessa. Io li ringrazio, perché è anche grazie a loro, non solo all'immenso talento del figlio, che Francesco Di Rosa oggi è quello che è e continua a riempire di orgoglio i Montegranaresi.
Luca Craia
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