venerdì 21 luglio 2023

Muore un anziano nel centro storico. Che succede dopo?

Muore un anziano nel centro storico di Montegranaro. Cosa accade? Accade che chi è nato e vissuto in quel posto e continua a viverci perde un amico, una persona a cui è affezionato, che c’è sempre stata. Poi accade che la sua casa rimane vuota, le finestre chiuse, la porta sprangata. I figli, i nipoti, i parenti provano a venderla, ad affittarla, ma vogliono avere rispetto per la memoria del loro caro, che ci è vissuto tutta la vita, che l’ha curata con amore e sacrifici. Ma non riescono né a venderla né ad affittarla a prezzi adeguati. Eppure è una bella casa, grande, spaziosa, con un panorama mozzafiato, ubicata nella parte nobile del paese, quella che, in altri paesi, ti fa essere orgoglioso di abitarci. Qua no, qua il centro storico è un ghetto, abbandonato dalle istituzioni, aggredito dall’inciviltà e dal degrado. Le case non valgono nulla, nonostante ci si paghino le tasse, nonostante tutti i soldi spesi per renderle la propria dimora, come avviene da altre parti. Solo che da altre parti, in una situazione del genere, la casa la vendi, la affitti. Nel centro storico no. Quindi, dopo un po’, che fanno i parenti? Decidono su due opzioni: tenere chiusa la casa, il che significa che, inevitabilmente, dopo un po’ deperirà e andrà a far parte di quel corredo urbano di case disabitate e degradate; oppure la vendono a qualche strana persona che stranamente pagherà e contribuirà alla ghettizzazione e al degrado sociale. E così il centro storico sprofonda nell’abisso.

Quando parlo dell’importanza del recupero del centro storico lo faccio sempre ponendo l’accento sul suo valore sociale, come patrimonio culturale, come centro della memoria collettiva e come fulcro di ogni attività incentrata sul turismo. Perché è così: non si può fare turismo col centro storico ridotto a un luogo incontrollato e incontrollabile, e una comunità che perde il luogo della memoria è come un uomo che perde i ricordi e il proprio passato. Però è importante anche questo fattore, quello prettamente economico e immobiliare, perché in questo vortice verso il basso risiede l’origine del degrado. Come si inverte la rotazione del vortice? Con la politica. Ci vuole una politica di utilizzo del centro storico. Utilizzo, bisogna riappropriarsi di questo patrimonio con iniziative culturali, con la promozione turistica del patrimonio artistico e storico, con eventi mirati e studiati. Occorre un progetto culturale e turistico che sia rispettoso del luogo e lo valorizzi, che non lo trasformi nel contenitore della movida ma lo veda come uno scrigno di tesori da proporre agli altri. Non servono grandi investimenti, ci vuole un disegno, una visione. Allora i privati ricominceranno a comprare gli immobili e la spirale comincerà a girare dall’altro verso. È questo quello che cerco di far capire a chi amministra il paese da una vita. Ci riuscirò?

 

Luca Craia


 

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