domenica 27 agosto 2023

Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte fanno sognare Amandola. Storia della musica italiana ed emozioni.


Ha ancora la faccia del bravo ragazzo, un po' impertinente e un po' timido, con nello sguardo la consapevolezza del proprio talento. Ed è immenso, quel talento, ne fa uno dei più grandi musicisti della storia italiana e non solo. Carlo Marrale vola con le sue mani sulla tastiera della sua chitarra e produce quei suoni che ci riportano indietro nel tempo e poi di nuovo all'oggi, con quelle canzoni indimenticabili che hanno segnato un'epoca e che sono ancora perfettamente attuali, come spesso accade con la buona musica. E canta, Carlo, canta esattamente come quarant'anni fa, come se la sua voce ignori il tempo che scorre, anzi, come se il tempo non sia passato. 


Al suo fianco, Silvia Mezzanotte non fa rimpiangere nessuno: potenza, timbro, grazia e professionalità, il tutto proponendo un dialogo col pubblico costante e coinvolgente. Grande voce, quella della Mezzanotte, che interpreta con passione i pezzi di Marrale con Marrale, creando quel continuum temporale che cambia la storia.

Una storia che, fosse stata un'altra, forse ci avrebbe regalato dei Matia Bazar diversi da quelli che abbiamo visto e sentito dopo l'uscita di Carlo Marrale dal gruppo. Un evento che ha segnato una linea netta tra uno dei gruppi più innovativi, coraggiosi e sensibili ai cambiamenti e il buon gruppo pop del dopo-Marrale.  E allora, ascoltandoli insieme, lui e Silvia, uno immagina che quella interruzione non ci sia stata e che i Matia Bazar di Marrale, Stellita e Golzi abbiano continuato a scrivere capolavori. Ma la vita va così. Del resto, Marrale ha scritto tante di quelle magie che possiamo accontentarci. E godercele in qualche bel concerto come quello di Amandola. Unico appunto: avrei voluto sentire anche E dirsi ciao.


Luca Craia 

Nessun commento:

Posta un commento