giovedì 31 agosto 2023

Centro storico: perché è indispensabile il turismo e una politica che lo favorisca.

A dire la verità, dopo il disastroso declino del periodo a cavallo dell’inizio degli anni ’10, il centro storico di Montegranaro è nettamente migliorato, almeno da un punto di vista urbanistico. E questo nonostante le famiglie indigene stiano gradualmente lasciando il castello. Con la sistemazione del Palazzo degli Agostiniani attraverso i contratti di quartiere, esteticamente il centro storico ha iniziato a riprendere un aspetto vicino alla decenza, almeno capace di farne apprezzare la bellezza intrinseca. Grazie anche e soprattutto (lo dico senza falsa modestia) alle pressioni continue sulla Cosa Pubblica e sui media, si è ottenuta una certa attenzione, per quanto incostante, e una maggiore sensibilità da parte dei cittadini che hanno finalmente ricominciato a sentire il centro storico come un bene della comunità e non soltanto un problema per chi ci vive. Oggi, acquistare una casa nel centro storico non è più un’iniziativa da matti come anni fa, ma può diventare un buon investimento. La sporcizia è diminuita drasticamente, c’è maggiore cura nei confronti delle strade, si è ottenuta una migliore illuminazione, per quanto parziale, e gli stessi proprietari di immobili inabitati prestano maggiore cura agli stessi. In un’ottica futuribile, se si riuscisse a innescare un’economia turistica, investire nel centro storico sarebbe oggi una mossa lungimirante. E io sono convinto che l’economia turistica partirà, prima se la aiuta la politica, dopo ma comunque se fa da sola.

Il problema da risolvere rimane l’effetto ghetto per stranieri. E non è un problema di poco conto. Se la sistemazione del Palazzo degli Agostiniani ha segnato una svolta nel recupero estetico del castello, paradossalmente ha innescato un processo di degrado sociale risolvibile ma con molta fatica. La trasformazione dello stabile in residenza popolare ne ha destinato l’uso esclusivo a famiglie di stranieri, quelle con maggiori problemi economici, trasformando uno dei luoghi più importanti del paese antico in un ghetto difficile da gestire, che a sua volta ha innescato un processo di ghettizzazione nell’area urbana attigua. Lo scarso valore immobiliare ha favorito l’insediamento di fasce di popolazione straniera con situazioni economiche e sociali precarie, generando così una spirale negativa che va risolta con politiche mirate. Queste politiche mirate non ci sono, vuoi perché mancano le leggi, regionali e nazionali, vuoi perché non si vede la necessaria sensibilità da parte di chi amministra il paese, a prescindere dal colore politico.

Ecco perché ritengo indispensabile che la politica si adoperi in tutti i modi per favorire la nascita di un’economia turistica. È questa l’unica via perché il castello si risani con le sue stesse forze. È chiaro che, se la gente tornasse a investire e a popolare il centro storico, si invertirebbe il processo di ghettizzazione risanando socialmente e urbanisticamente l’area e facendola diventare quello che dovrebbe essere in un mondo ideale: il salotto buono del paese. E questo avrebbe benefici enormi su tutto il tessuto urbano e sociale di Montegranaro.

 

Luca Craia


 

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