lunedì 7 agosto 2023

La “movida” montegranarese e le idee poco chiare.

 

È una questione di scelte, e tutte sono legittime. Poi si può essere d'accordo o no e, se la scelta è politica, si premia o si penalizza alle urne, votando. Personalmente credo che la scelta di fare delle discoteche estemporanee in centro, a Montegranaro, sia sbagliata. Lo credo perché ho un'idea del centro che lo vede come meta di turismo di qualità, quel turismo che cerca bellezza e quiete e che poco si sposa col baccano sotto le finestre fino a tarda notte. Del resto, mi pare che a Montegranaro si stia innescando questo tipo di turismo, con investitori che potrebbero riqualificare il centro storico investendo anche cifre ingenti per portarci quei visitatori che non credo proprio cerchino una discoteca in camera fino al mattino. Però questa linea cozza con quella dell'assessorato alla cultura che invece pare prediligere la movida. Va bene tutto, ma bisogna decidere che si vuole fare.

Qui siamo di fronte a un ibrido: Gismondi promuove l'investimento privato e di qualità, Marinozzi e la funzionaria Levantesi amano la movida e la caciara. Il risultato è un programma di iniziative estive che non si capisce dove vuole andare a parare, tra cultura (vedi l'iniziativa su Dylan o il teatro) e musica alta fino all'alba. Il tutto con buona pace di tedeschi che cacciano i soldi e molti ne potrebbero cacciare e una manciata di ragazzi che, per una sera, restano in paese anziché andare a Citanò. Intanto i pochi residenti non dormono, per di più insultati sui social da chi vive a Santa Maria o a San Liborio, dorme tranquillo e vomita il suo non vi sta bene niente.

A me sta bene tutto, basta che mi si faccia capire cosa si vuole fare, se il centro storico debba diventare un luogo di cultura che accoglie visitatori di un certo livello o se deve essere una specie di Circo Massimo dove fare concerti e feste e dove non vive nessuno. Chiariamoci le idee.

 

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