giovedì 21 settembre 2023

Cancellare la storia, far sparire le persone per il proprio tornaconto. Ma ci sono i documenti.

C’è differenza tra modestia e umiltà. L’umiltà è lo spendersi senza secondi fini e senza necessità di apparire, la modestia è fare le cose senza rendersi conto dell’importanza di ciò che si fa. Io non sono una persona modesta, e questo è risaputo. Quando faccio una cosa, una cosa che ritengo sia buona, mi piace che me ne venga attribuito il merito, non perché io debba apparire o perché qualcuno debba essermene grato (cosa peraltro quasi mai capitata), ma perché non trovo giusto che altri trovino vantaggi personali nel mio impegno, facendolo proprio.


L’attribuzione della fondazione di Città Vecchia è una storia trita e ritrita, stucchevole, per me quasi insopportabile, ma ogni tanto torna fuori. Non ci tengo particolarmente che mi venga riconosciuta la paternità di questa associazione, ma credo sia giusto rispettare la verità storica. Città Vecchia per me è un grande rammarico: quello di  ciò che poteva essere e non è stato. Poteva essere una potenza, nel progetto iniziale, perché metteva insieme l’idea di recupero del patrimonio storico di Montegranaro che porto avanti da sempre, con la creatività e la capacità organizzativa di altri elementi. Insieme potevamo fare tanto, separati abbiamo fatto, ma abbiamo fatto molto meno. E di questo non mi perdono, perché parte di come sono andate le cose è colpa mia, del mio caratteraccio e della mia quasi nulla capacità di mediazione, ma è soprattutto colpa della politica e del denaro, per cui, se umanamente perdono chi mi ha portato a uscire dall’associazione che fondai nel febbraio del 2010, non dimenticherò mai il male che hanno fatto, non tanto a me, ma alla comunità.


Ogni tanto qualcuno esce fuori affermando che Città Vecchia non l’avrei fondata io. Che sia falso e disonesto è scritto nei documenti, negli articoli dei giornali e nella memoria di chi ha vissuto quel periodo di grande propulsione. Ci sono carte, c’è il primo statuto che vergai personalmente, ci sono le convocazioni dei primi incontri nella sede che ci prestava il Club L’Altritalia, ci sono foto e c’è gente che c’era e se lo ricorda bene. Certo, non l’ho fondata da solo, io ho lanciato l’idea iniziale creando un gruppo su Facebook, cosa nuova a quei tempi. Mi aiutò molto Gianfranco Mancini, il cui lavoro fu determinante; senza l’apporto di Alberto Gazzani forse non avremmo fatto nulla; poi ci furono tantissime persone che si diedero un gran da fare credendo nel progetto. Ma affermare che non fu una mia idea e che io non fui il primo Presidente è di una disonestà incommentabile, come quella di chi pubblica le foto delle attività svolte (la riapertura di Sant’Ugo o lo sgombero di SS.Filippo e Giacomo) facendo accuratamente sparire le foto in cui appaio io.


Purtroppo c’è gente abituata a cancellare pezzi di storia per raccontarla poi in modo a loro più confacente. Questa è una storia minima, ben inteso, ma credo sia importante per la comunità di Montegranaro. Non penso sia giusto inventarsela a proprio comodo.

 

Luca Craia

 


 

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