lunedì 18 settembre 2023

Carlo Magno nelle Marche. L'opinione di Alessandro Barbero.


Come è noto, c'è un movimento culturale che, partendo dalle ipotesi formulate dal compianto professor Giovanni Carnevale, lavora da anni su una ricostruzione storica secondo la quale Carlo Magno sarebbe vissuto e morto nella Valle del Chienti. L'ipotesi è affascinante, per quanto piuttosto azzardata, e io stesso ho partecipato e organizzato diversi incontri sul tema, tra i quali anche il primo convegno internazionale degli studiosi che si occupano dell'ipotesi relativa ai Carolingi nelle Marche. Personalmente ho maturato l'idea che si tratti di una ricostruzione poco attendibile, ma la considero comunque interessante e certamente un buon veicolo di promozione turistica per il territorio. 
Ho voluto chiedere al professor Alessandro Barbero, noto storico, autore di numerose pubblicazioni e considerato uno dei medievisti più attrezzati, cosa ne pensasse. "Ma davvero il fatto di non essere storici di professione fa sì che non si possa capire l'assurdità di una tesi secondo cui alla morte di Carlo Magno si sarebbe dimenticato istantaneamente che lui era vissuto nelle Marche?" è stata la risposta del Professore che ha proseguito: "si sarebbe immediatamente provveduto a inventare una leggenda per cui invece era sepolto ad Aquisgrana, e mai più nessuno, da allora a oggi, delle tante generazioni che ininterrottamente da allora sono nate, vissute e morte, e hanno ricordato e hanno scritto (perché la memoria storica dell'Europa è ininterrotta e non c'è anno di cui non abbiamo documenti e informazioni e testimonianze su ciò che succedeva) si sarebbe ricordata di questa verità e tutti quanti avrebbero creduto alla leggenda, compreso l'imperatore Ottone III che nell'anno Mille riesumò il suo cadavere nella tomba imperiale di Aquisgrana (finta, si deve dedurre, ma nessuno lo sapeva!)".

Luca Craia 

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