“Partiamo da un presupposto fondamentale: l’acqua dell’Appennino maceratese e delle altre sorgenti di captazione ricadenti nell’ATO 3, è di assoluto pregio, frutto della conservazione ambientale oltre che del lavoro plurimillenario di una terra straordinaria, ricchissima ma fragile al tempo stesso” si legge nell’introduzione a firma del presidente Alessandro Gentilucci. Tuttavia, “la risorsa idrica non è infinita. Questi due dati, qualità e finitezza, devono indurre le autorità preposte alla gestione del Servizio Idrico Integrato, di cui l’AATO 3 è ente regolatore e controllore, a effettuare sempre più scelte responsabili e condivise con le comunità, che privilegino in primis i cittadini”. Un concetto rimarcato anche giovedì nel suo intervento quando Gentilucci, dopo aver ringraziato la struttura operativa e i presidenti che l’hanno preceduto, ha rimarcato la necessità di garantire agli utenti, grazie al gestore unico, “una qualità elevata del servizio, a prezzi contenuti e senza sprechi”.
Per la Regione è intervenuta il consigliere Anna Menghi che ha sottolineato l’importanza del confronto tra istituzioni centrali e territori, e come, nella gestione delle risorse idriche, non debba esservi divisione ideologica ma debba invece prevalere l’interesse delle comunità. Sulla stessa linea l’ex presidente dell’ATO 3, Stefano Montemarani, per il quale è importante superare i particolarismi in nome del bene comune, anche perché la gestione del servizio idrico, dopo la costituzione dell’ATO 3, ha conosciuto un grande scatto di qualità segnando una differenza abissale rispetto ai tempi in cui i comuni, da soli, gestivano la risorsa idrica.
A chiudere l’incontro il direttore dell’ATO 3, Massimo Principi, che ha ricordato come “in questi venti anni di attività l’ente abbia svolto un importante duplice ruolo: di impulso nei confronti dei gestori del servizio, definendo gli investimenti necessari a migliorare la qualità sia per la parte più evidente del servizio, l’erogazione in continuità di acqua ottima, sia per la parte meno visibile agli utenti, ossia la depurazione delle acque reflue; e di garante nei confronti degli utenti verso le prestazioni dei gestori. Venti anni di traguardi da sfogliare in questo libro” ha concluso Principi, “come auspicio per altri venti di servizio al pubblico”.
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