Comunicato integrale
"In merito al messaggio letto ieri, dai vertici del CDS, alla fiaccolata in memoria di Giulia Cecchettin, Azione Universitaria sente di doversi dissociare totalmente dall’ennesima strumentalizzazione ideologica e politica di un fatto che merita soltanto rispetto e vicinanza alle vittime, e non deve dar luogo ad ulteriori occasioni di propaganda.
Le persone giunte in piazza per ricordare Giulia Cecchettin e le altre vittime di violenza, infatti, hanno assistito ad una criminalizzazione delle istituzioni democratiche sulla base di decisioni prese da esponenti eletti democraticamente che democraticamente esprimono il loro voto esercitando un diritto costituzionale indiscutibile. Se si sostiene che una parte politica si comporti in modo criminale, sarebbe opportuno, da parte di chi muove queste gravissime accuse, avere il coraggio di esplicitare apertamente chi si ritiene essere colpevole e a quale area politica appartenga, senza nascondersi dietro una retorica semplicemente ipocrita.
In secondo luogo, non è ammissibile, per costruire una società giusta e basata sul rispetto reciproco, far passare il messaggio che l’uomo, inteso come maschio, sia sempre potenzialmente un possibile stupratore o un omicida e quindi individuarlo come nemico naturale del genere femminile. Di conseguenza è semplicemente insensato e ingiusto pretendere che gli studenti maschi dell’università, e gli uomini in generale, debbano scusarsi per i crimini commessi da individui che, certamente e senza sconti di sorta, debbono rendere conto alla giustizia di quanto commesso.
Questo non toglie che esista un tema a livello sociale, che non riguarda solo la violenza di genere, ma che riguarda in generale la creazione di una società progressivamente sempre più violenta e sprezzante della vita in quanto tale, in cui ogni essere umano tende a identificare il prossimo come uno strumento da possedere per soddisfare le sue voglie, i suoi piaceri, e su cui scaricare la propria insoddisfazione derivante da una società ossessionata dall’utopia del successo ad ogni costo, che non è un frutto sano di un’etica del merito, ma il prodotto di una vera e propria ossessione.
Detto questo, intendiamo precisare che non abbiamo voluto sollevare, di proposito, alcuna polemica ieri sera alla fiaccolata, per rispetto del momento, della memoria di Giulia e del dolore della sua famiglia cui esprimiamo la nostra più sincera vicinanza."
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