lunedì 4 dicembre 2023

Il blasone del Caro di Montegranaro è originale e unico. Affermare il contrario è un'ipotesi senza prove.

La storia si scrive con le fonti, siano esse scritte che archeologiche. La premessa è necessaria per spiegare il perché secondo i più (me compreso) il blasone del Caro presente sulla facciata della Priorale dei SS.Filippo e Giacomo a Montegranaro è originale. La spiegazione si rende necessaria in quanto ci sarebbe un’ipotesi che vorrebbe che lo stemma del letterato sia una copia del ‘700. Tale ipotesi, però, non pare suffragata da alcuna fonte, né scritta né archeologica, quindi rimane un’ipotesi.

Lo stemma del Caro di Montegranaro è l’unico esistente al mondo, non ve ne sono altri se non quello scolpito sulla sua lapide funeraria a Roma, stemma che, però, presenta notevoli differenze con quello di Montegranaro, sia per la presenza della Croce dei Cavalieridi Malta, che su quello di Montegranaro è assente, sia per la posizione del sole che nello stemma di SS.Filippo e Giacomo è nascente e in quello della tomba è calante. È quindi evidente che, se quello di Montegranaro fosse una copia, non abbiamo l’originale. Quindi, copia di cosa?

Sappiamo invece per certo del priorato del Caro a Montegranaro, durata ben 20 anni, e di quello successivo del fratello Fabio. È quindi ragionevole pensare che il Caro abbia posto il suo blasone su quella che era una sua pertinenza. Il blasone lo abbiamo, perché dubitare? È anche vero che la chiesa che ha conosciuto il Caro sia stata demolita e ricostruita, più grande e più a monte. Quindi il blasone può essere stato spostato, oppure è semplicemente rimasto dove è sempre stato, visto che la conformazione strutturale della canonica, sul muro della quale era affisso lo stemma fino a poco tempo fa (ora c’è davvero una copia, fatta realizzare da Arkeo), richiama fortemente quello di una chiesa e potrebbe quindi essere stata la parte esterna del tempio cinquecentesco. Ma non divaghiamo; quello che è certo è che il Caro è stato a Montegranaro e che lo stemma è suo. Non vi è motivo di mettere in discussione la sua autenticità.

 

Luca Craia


 

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