Dal restauro dell’Immacolata di Nicola Antonio Monti, pala dell’altare maggiore della Priorale dei SS.Filippo e Giacomo a Montegranaro, stanno emergendo particolari prima nascosti dallo sporco e da rimaneggiamenti maldestri, particolari che rendono l’opera, oltre che pregevole, particolare e unica. Uno dei particolari più interessanti riguarda San Giacomo il Minore, che viene rappresentato insieme alla pietra della sua lapidazione, quindi con un’iconografia non comune, mentre San Filippo Apostolo viene colpito da un raggio di luce che parte dalla Colomba dello Spirito Santo, anche questo dettaglio che era invisibile prima del restauro.
È interessantissimo che la Colomba nasconde sul petto un uovo. Questo tipo di immagine non è frequentemente riscontrabile in altre iconografie e sarebbe interessante fare uno studio iconografico. L’uovo è simbolo di rinascita, quindi posso azzardare l’ipotesi che rappresenti un presagio della Pasqua, a sottolineare come la figura della Madonna sia propedeutica alla morte e resurrezione di Gesù, quindi alla salvezza.
Altro elemento riaffiorato col restauro e prima non visibile è il paesaggio che osserviamo in basso a sinistra; un paesaggio appena abbozzato che rivela il profilo del Conero e un panorama che somiglia molto a quello che si può osservare dall’alto di Montegranaro guardando verso il mare.
Molto suggestivo il serpente ai piedi della Vergine la cui testa assume sembianze umane nella sua rappresentazione del Maligno schiacciato dalla purezza di Maria.
Molti quindi i segreti che questa tela nascondeva dietro i segni del tempo e che si sono rivelati grazie all’intervento di restauro che si può dire ormai ultimato. La tela a giorni verrà ricollocata al suo posto.
Luca Craia
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