sabato 10 agosto 2024

Una serata musicale e di poesia per Mario Chiurchiù con Monica Del Carpio che suona Bach

È la gente che fa la storia, dice Francesco De Gregori. Ognuno, con la sua vita, lascia un frammento di storia più o meno grande che va a costituire il mosaico generale delle radici di una comunità, di un popolo, di una nazione. Ci sono uomini che lasciano pezzi di storia più grandi di altri, questo è evidente, anche nelle piccole comunità come Montegranaro. Uno di questi è Mario Chiurchiù.

Mario Chiurchiù è stato un uomo che, partendo da zero come quasi tutti gli uomini della sua generazione, ha creato molto, sia da un punto di vista materiale che spirituale, lasciando un’impronta importante nella memoria del suo paese. Delle tante cose fatte da Mario, con Arkeo abbiamo deciso di ricordare la sua produzione letteraria, fatta di tante poesie auliche o vernacolari, tutte ispirate fortemente dalla realtà e dalla vita quotidiana, dai suoi amati campi e dalle persone che incontrava.

Tramite le poesie di Mario Chiurchiù ricorderemo la sua persona e lo faremo con la complicità di una magnifica musicista montegranarese, Monica Del Carpio, che si alternerà alla lettura dei brani di Mario con il suo violoncello. Abbiamo scelto un repertorio di Johan Sebastian Bach perché crediamo si sposi perfettamente con la serata che vogliamo vivere insieme.

Abbiamo scelto come scenario il Chiostro degli Agostiniani. Inizialmente pensavamo di utilizzare la bellissima cornice di Fonte Zoppa, ma in questo caso i problemi organizzativi legati alla difficile raggiungibilità della fonte ci hanno fatto desistere. Il Chiostro è comunque splendido e racchiude in sé la spiritualità e la bellezza, la storia e la contemporaneità, elementi che raccontano essi stessi la personalità dell’uomo che andiamo a ricordare.

Sarà una serata speciale, intima, montegranarese, con lo spazio illuminato dalla luce delle fiaccole, la musica, la poesia, il ricordo di un grande uomo al cui ricordo e alla cui famiglia sono legato da un affetto antico e immortale. Ma non è il mio di ricordo che conta, bensì quello collettivo, quello di una comunità che lo coltiva perché il ricordo terreno degli uomini li tiene in vita e tiene in vita la comunità stessa che in questo modo rinsalda le sue radici.

Appuntamento il 19 agosto, alle 21,30, nel Chiostro del Palazzo degli Agostiniani, nel cuore del cuore di Montegranaro.

 

Luca Craia


 

Nessun commento:

Posta un commento