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lunedì 2 giugno 2014

Vallasciani, coordinatore di SEL, precisa la sua posizione su Montegranaro

Credo sia giusto e doveroso dare spazio al commento dell Coordinatore Provinciale di SEL, Roberto Vallasciani, al mio articolo Ritorno al futuro con Sel: la prima repubblica e ilfantasma di Andreotti, postato sotto l'articolo stesso e sulla pagina Facebook dell'Ape. Di seguito trovate anche la mia risposta. (L.C.)

Egr.Dr.Craia, approfitto dello spazio concesso dal suo Blog per fare alcune precisazioni in merito al pezzo da lei scritto. Nonostante le mie abituali frequentazioni di Montegranaro sia per lavoro che per fraterne amicizie che mi legano a questa città nel caso da lei citato non ho fatto alcuna irruzione personale ma mi sono limitato a rispondere, cortesemente, ad una telefonata di una giovane cronista locale per conto del Corriere Adriatico. Era giovedì 29 maggio e da soli tre giorni era stata ufficializzata la vittoria della Lista capeggiata dalla Sig.ra Mancini. Alla domanda della giornalista sulle aspettative di SEL mi sono limitato a dire che non eravamo ancora stati convocati dalla neosindaca, eravamo tranquilli e sereni, mi sembrava eccessiva la foga di cui leggevo sui giornali visto che lo spoglio elettorale era avvenuto solo tre giorni prima ed abitualmente la definizione di una giunta può richiedere anche qualche settimana. Ciò premesso, è chiaro che SEL ha legittime aspettative di poter contribuire al governo della città. Il risultato ottenuto a Montegranaro è stato straordinario: SEL ha eletto ben due consiglieri quando un partito che a livello nazionale è elettoralmente dieci volte più grande, come il PD, ne ha eletti tre. Ed a fronte di un tale successo elettorale cosa dovrebbe fare un partito politico....? Dovrebbe forse dire "ora che ho fatto una bella campagna elettorale, ho avuto una fiducia degli elettori superiori ad ogni aspettativa, ho eletto due consiglieri..... mi faccio da parte. Che amministrino gli altri.....". Ogni partito politico si cimenta con una campagna elettorale perché ha la speranza e l'auspicio di amministrare, di governare, di avere la possibilità di dimostrare quelle buone pratiche che ha enunciato quando ha chiesto i voti ai cittadini. E questa è una legittima aspirazione di tutti. Se guardiamo a livello nazionale quello che è il movimento più moderno ed innovativo del panorama politico, il MoVimento 5 Stelle, pur stando convintamente all'opposizione del governo nazionale ha preteso (giustamente) quegli incarichi che per "tradizione" spettavano a partiti di opposizione: tantissimi membri di commissioni parlamentari, la vicepresidenza della Camera con l'On.Di Maio, la Presidenza della Commissione di vigilanza RAI con l'On.Fico e così via.... Non si può certo dire che il M5S sia un partito in cerca di poltrone però non è giusto sottrarsi a certe responsabilità anche perché è cosa ben diversa se alla Presidenza della Vigilanza RAI c'è Fico anziché un uomo di Berlusconi. Ecco perché crediamo, serenamente, che SEL aspiri a dare il proprio contributo fattivo e concreto al governo di una città. Lo abbiamo dimostrato a Fermo dove per tre anni il settore della "cultura" è stato rilanciato da un assessore di SEL particolarmente capace e sensibile verso questo tema e dove attualmente l'assessore all'ambiente (di SEL) gestisce tale delega con impegno e competenza come raramente era avvenuto negli ultimi 15 anni.
Per tutto ciò non possiamo, e non dobbiamo, mai confondere i privilegi di incarichi passivi della "casta" con il contributo che a livello di amministrazioni locali ciascun partito ha il diritto-dovere di dare. Perchè non è vero che tutti sono uguali e che le sensibilità siano le stesse. I consiglieri comunali e gli assessori di SEL del comune di Fermo si sono battuti per proporre e far deliberare l'istituzione del Registro per il Testamento Biologico, prima città capoluogo delle Marche ad averlo fatto. Se al loro posto ci fossero stati consiglieri o assessori di altri partiti ciò non sarebbe mai successo. Ecco, assumersi certe responsabilità significa dare rappresentanza, riscontro e rispetto a coloro che ti hanno votato. Non farlo sarebbe un inganno al loro consenso.
La ringrazio sentitamente dell'oppurtunità che mi ha dato e le auguro buon lavoro.

Roberto Vallasciani







Sono d’accordo con lei, dottor Vallasciani, sul fatto che ci sia grande distanza se alla presidenza della Vigilanza Rai vi sia l’onorevole Fico o un esponente qualsiasi di Forza Italia. Ma il punto è proprio questo: qui non stiamo parlando di commissioni parlamentari da assegnare a forze politiche antagoniste ma di deleghe da assessori da assegnare a membri della stessa squadra, che dovrebbero già avere in mente quali siano le dinamiche interne alla squadra stessa e i ruoli di ognuno nel gioco da fare. Non vedo, scusi la mia ingenuità, che differenza ci sia se a giocare a porta ci sia Buffon o qualsiasi altro portiere facente parte della rosa, così come non dovrebbe esserci differenza se a fare l’assessore, che so, al bilancio ci sia questo o quel consigliere eletto nella lista “Montegranaro Riparti” o, addirittura, un tecnico esterno chiamato per la sua competenza. Se è vero che la lista in questione era civica, appoggiata da partiti ma civica, e se è vero che si tratta di una squadra omogenea come ci è stato detto e non di un gruppo di partiti come invece sospettavamo quando l’abbiamo scherzosamente definita “lista Stranamore”, il problema che lei pone non avrebbe ragione di essere. Montegranaro ha problemi grandi, lo sa bene, e vanno risolti con urgenza e competenza. Quella che lei chiama “legittima aspirazione” è un problema che non riguarda i cittadini ma il suo partito e, in questa fase e sulla base delle premesse e delle promesse, non deve influire minimamente sulla formazione del nuovo governo cittadino. Questo è quello che si intende per nuova politica, questo è quello che si intende per bene comune superiore. Se questo vincerà sulle pur “legittime aspirazioni” di questo o quel partito lo vedremo a breve. E se dovessi aver inteso male o male interpretato le sue parole affidate al giornale sarò ben lieto di ammetterlo.


Luca Craia