Due giorni fa vi ho raccontato la vicenda degli artisti e delle
maestranze dei teatri palermitani che si sono dovuti organizzare con un
presidio permanente dinnanzi all’Assessorato alla Cultura di Palermo .
La loro protesta civile e portatrice di cultura diffusa a tutta la
cittadinanza ha visto la partecipazione di molti cittadini, di personalità di
rilevo ed anche di artisti popolari a livello regionale che hanno portato i
loro spettacoli come dimostrazione che ci vuole ben altro per impedire
alla cultura di viaggiare libera attraverso gli occhi di chi non si limita a
guardare, ma vede ciò che si sta cercando di fare con le nostre vite.
Oggi, nel pomeriggio, dopo i molti tentativi andati a vuoto da parte
degli artisti di incontrare l’Assessore alla cultura Stancheris, è avvenuto a
Palazzo Reale un incontro fra i gestori dei vari teatri coinvolti ed il
presidente della Regione Crocetta, il quale si è detto ben disposto ad iniziare
a ridistribuire i fondi i che sono già stati anticipati dai gestori
stessi per gli anni 2012/2013 .
Il Presidente Crocetta ha anche personalmente invitato Franco Zappalà a
sospendere lo sciopero della fame che portava avanti da ben sei giorni ormai ed
ha dato loro positive rassicurazioni.
Seguirà un ulteriore incontro giovedì 12 Giugno nel quale verranno
discusse e decise le modalità per elargire quanto dovuto.
Strano dover riscontare la mancanza di partecipazione dell’Assessore
Stancheris, così come strano è stato vedere gli inviti ad un incontro
chiarificatore con gli artisti, i gestori di teatro, sempre rifiutato nei
giorni scorsi, strano dover riscontrare la presenza della stessa invece oggi
nella sede dell’Assessorato alla Cultura proprio dove fino a poche ore prima vi
era la presenza di numerosi artisti.
Demandare e far interagire con queste persone un giovane segretario
trentenne a digiuno degli argomenti di cui vi era la necessità di
parlare, con lei diciamo che non è propriamente il modo per dimostrasi attenti
e presenti.
Non si può fare a meno di notare come in questo paese ci si debba
sempre mettere nella condizione di alzare la voce per essere ascoltati.
Non si può fare a meno di notare che ci sono persone che amano il
proprio lavoro al punto da dedicarsi completamente ad esso e lottando per
difenderne la sopravvivenza anche mettendo a rischio la propria salute come ha
fatto Franco Zappalà, portando avanti questo presidio e rinunciando ad
alimentarsi per una settimana, che forse per qualcuno sarà poca cosa, ma non lo
è affatto per chi il lavoro se lo suda e lo stipendio se lo guadagna
sacrificando la sua vita per dare spazio a parole, emozioni, sentimenti, stati
d’animo tutte cose che oggi non sono più di moda ma che albergano in ognuno di
noi. Se solo sapessimo guardare meglio dentro noi stessi e smettessimo di
provare vergogna per dimostrare le cose buone che ancora esistono.
Si stanno spostando le nuvole su Palermo stasera, e si sta tirando un
sospiro di sollievo intanto che si smonta il presidio e si ripongono le strutture
che si erano costruite per rendere la permanenza accettabile.
Si mettono via gli oggetti ma non i pensieri, le idee, le volontà di
persone che si sono ritrovate oltre che come artisti come persone, si sono
stretti in un abbraccio solidale che li ha uniti nelle loro differenze e resi
sicuramente migliori.
Si mettono via canzoni e luci, si spengono i riflettori fisici ma non
quelli che ci vedranno vigili continuare per assistere alla svolta positiva di
un mondo che se dovesse scomparire, porterebbe con sé la possibilità di rendere
tutti noi essere più sensibili ed attenti e dato il momento in cui viviamo non
possiamo di certo permetterci che ciò accada ed in modo indisturbato anche.
Un invito a continuare a regalare sogni a tutti noi ed a non smettere
di prendersi cura dell’anima perché ne abbiamo davvero bisogno.