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martedì 15 dicembre 2015

Walter Antonelli contesta la Tasi e attacca la sinistra



Il 16 dicembre è il termine ultimo per pagare la TASI, una tassa odiosa perchè colpisce le prime case spesso frutto di sacrifici e privazioni. Un cittadino dopo anni che paga la rata del mutuo si vede richiedere una gabella dal proprio Comune. Queste sono motivazioni sufficienti per essere contrario alla sua introduzione.
A rafforzare tale convincimento a Montegranaro vi è il fatto che nel 2014 per evitarla si è aumentata l'IMU in alcune categorie catastali a scopo compensativo, ora che si introduce la Tasi con l'aliquota vicina al massimo, si continuano a lasciare i precedenti aumenti IMU.
A chi afferma che non si poteva evitare, vorrei ricordare che era un nostro impegno elettorale, dicevamo come reperire le risorse, davamo come esempio la negoziazione delle tariffe gas e luce che avrebbe consentito un risparmio strutturale, ma nulla si è fatto in tal senso. Si poteva e si doveva agire sulla spesa, liberando le risorse necessarie per evitare la TASI, un nuovo salasso per i nostri concittadini, per esempio si potevano ridurre le spese di sponsorizzazioni onerose. Il nostro esecutivo ha scelto la strada più semplice, quella della tassazione e non ha percorso la strada virtuosa di rivedere là   dove si poteva ridurre le spese.
Non capisco come la componente di sinistra di questa lista che dovrebbe essere sensibile verso i meno abbienti, possa accettare una politica che penalizza soprattutto tale classe e che la vede in contrasto con la compagine nazionale che ritiene invece necessario abrogare la tassazione della prima casa.


Dott. Walter Antonelli

sabato 5 dicembre 2015

Senza dilazioni a nove giorni da Natale. Buon sedici dicembre, Montegranaro.



Due righe due di ringraziamento all’amministrazione Mancini per l’introduzione, anche a Montegranaro, della Tasi, tassa iniqua sulla prima casa, che viene accollata ai tartassati sudditi nonostante la promessa di non farlo. La cosa è nota, se ne è parlato e diciamo che magari può anche essere che senza Tasi non si potrebbe andare avanti, non si potrebbero fare le opere titaniche che sembra siano in programma, non si sarebbe potuto costruire un giardino su una frana ancora in movimento, non si sarebbe potuto mettere a norma un palazzetto dello sport in cui qualche decina o poco più di appassionati vanno a vedere la partita (mentre le tasse le pagano a migliaia), non si sarebbe potuto rifare il tappeto erboso dello stadio dove qualche decina o poco meno di tifosi vanno a vedere la partita (sempre mentre le tasse le pagano a migliaia) e così via discorrendo.
Ma non dare nemmeno la possibilità di dilazionare l’importo da pagare mi pare troppo persino per la ben nota cattiveria di chi fa bilanci e conti a Montegranaro. A nove giorni dal Natale, cari concittadini e care concittadine, pagherete tutte insieme le tasse di un anno, perché prima hanno tentennato e ora ve le appioppano in blocco. E voi, insieme a me, sentitamente ringraziate.

Luca Craia

mercoledì 1 luglio 2015

Rischio un nuovo linciaggio e parlo di tasse (ma non nomino la squadra di basket)



L’ultima volta che ho parlato di tasse sono stato scarnificato dai tifosi del basket (che hanno letto il titolo ma non l’articolo o che pagano molto volentieri le tasse, forse anche quelle altrui, chissà) e oggi, a tirare fuori di nuovo l’argomento, un po’ di timore ce l’ho. Però la cosa è grossa e va sottolineata. Non avevamo la Tasi, a Montegranaro. Magari, forse, qualcuno soffriva di questa menomazione, vedeva i comuni vicini che ce l’hanno e ne soffriva. Così ha pensato bene di mettersi in pari, anzi, magari di superarne qualcuno, visto che già avevamo le aliquote più alte sugli altri balzelli.
Però era importante tassare la prima casa della povera gente, specie in questo momento di crisi, dove qualcuno, magari, dovrà togliersi il pane di bocca per questa nuova imposizione che l’immarcescibile vicesindaco ci ha spiegato sul giornale. Non si tassano le seconde case, si badi bene, non si va a prelevare dove magari c’è più ciccia. Si preleva dalle tasche semivuote del cittadino comune, quello che si è fatto casa coi sacrifici e ora, magari, fatica anche a pagare il mutuo perché è in mobilità. È il comportamento che si dovrebbe aspettare da un’amministrazione composta per 2/3 da forze politiche di sinistra e per 1/3 dalla sedicente “destra sociale”. Massima attenzione, quindi, ai bisogni reali delle classi più deboli che, magari, si sono avanzate una casetta ma che meritano indubbiamente di pagarci sopra un’ulteriore tassa.
Le bugie si sprecano, ma ci siamo abituati. Ci avevano promesso niente tasse e ci ritroviamo, dopo poco più di un anno, con le vecchie tasse aumentate e con alcune nuove da pagare. C’è da essere soddisfatti. E il nostro onnipresente e onnipotente vicesindaco della destra sociale, che detta le regole alla maggioranza e ne fa i bilanci, ci spiega che non si poteva fare altrimenti, che ci sono i debiti fuori bilancio, i tagli e blablablà. Non ci spiega, però, come mai, poco più di un anno fa, ci raccontava tutta un’altra favola, ben sapendo che c’erano i debiti fuori bilancio, i tagli e i blablablà. E non ci spiega come mai si aumentino le tasse sulla prima casa e non sulla seconda e la terza. E non ci spiega come mai elargisce soldi agli amici per manifestazioni a cui non va nessuno, o come mai se ne va coi colleghi di giunta a Salsomaggiore a sprecare un po’ di soldi dei contribuenti. O come mai fa un bando per i rifiuti che, invece di farci risparmiare come promesso, ci fa pagare di più. E intanto Montegranaro è ripartita. Sì, ma a marcia indietro.

Luca Craia