Nel Corriere Adriatico di ieri è apparso un articolo che continuava la
diatriba tra l’attuale Assessore ai Servizi Sociali Cristiana Strappa e il suo
predecessore Anna Lina Zincarini. La disputa è nata da uno dei tanti comunicati
dell’Istituto Luce cittadina in cui la Strappa (o chi per lei, visto che non si
capisce mai chi scrive e chi firma i comunicati) enumerava i grandi risultati
ottenuti dal suo ufficio. Le rispondeva la Zincarini contestando, cifre alla
mano, tutte le voci che davano motivo di soddisfazione alla Strappa. Come
sempre incapaci di incassare i colpi, da piazza Mazzini rispondevano con un
altro documentario scritto dell’Istituto Luce che, ghirigorando tra numeri e
cifre, cercava di contraddire il contraddittore col risultato di confondere la
mente di chi legge. Il Corriere Adriatico, stranamente per un giornale di soliti più che amichevole con l'Amministrazione Comunale, univa all’articolo la
testimonianza di una ex dipendente della cooperativa che sbugiardava la
Strappa.
Oggi tocca al Sindaco scendere in campo. Non si poteva esimere, la
Mancini, dalla difesa strenua lancia in resta della sua scolaresca, pardon,
giunta. E come la fa? Come sempre menando fendenti piuttosto che argomentando.
E questi fendenti sono, secondo me, gravissimi perché, anziché spiegare e
contestare quanto affermato dall’ex dipendente, la accusa di vigliaccheria perché
non “ci mette la faccia”. E poi la perla: il Sindaco sa di chi si tratta, perché
sono soltanto due le dipendenti che non hanno accettato le nuove condizioni di
lavoro imposte dalla sua giunta. Per cui il tutto assume un preoccupante tono
minaccioso, tono al quale, ormai, siamo abituati. E a Montegranaro riecheggia
sempre più forte il suono metallico dello scacciapensieri.
Luca Craia