Sono rimasti
in venticinque a Visso. Li chiamano “gli Irriducibili” e lo sono davvero. Ci
sono allevatori, ma ci sono anche operai e impiegati che lavorano in zona e le
cui attività ancora sono aperte, commercianti e semplici cittadini, come
Christian, che ha deciso di restare nonostante le difficoltà perché vuole essere
presente ogni minuto per non far morire la sua terra. È durissima, perché vivere
in condizioni precarie, senza i comfort che diamo per scontati ma che lì sono
venuti quasi tutti meno, con temperature che vanno dalle massime a -3/4 gradi a
minime che arrivano a -17° è da temerari. Però ci stanno provando.
“Non
vogliamo abbandonare la terra dove siamo nati ,siamo cresciuti e dove abbiamo
ricordi” dice Christian, “ogni angolo del nostro paese per noi è importante, in
ogni angolo del paese abbiamo un ricordo”. Ci vuole un grande amore per pensarla
come lui, ma è proprio di amore che hanno bisogno Visso, Castel Sant’Angelo,
Ussita, Castelluccio e tutte le frazioni dei Sibillini, per rinascere. Ci stanno
provando, gli Irriducibili. Per ora hanno riaperto un negozio di telefonia, una
tabaccheria, un negozio di alimentari, un bar, una gioielleria, un forno e un ferramenta. È un modo per non far morire il paese, magari comprando un
container a proprie spese e mettendoci provvisoriamente l’attività, in attesa
che lo Stato faccia il suo dovere. Chi aveva un’impresa è riuscito in molti
casi a recuperare quasi tutto il materiale e conta di riaprire quanto prima,
altri stanno producendo appoggiandosi in locali di amici, per il momento
lontani da Visso ma con l’idea di ritornare.
Sono
preoccupati, a Visso, perché il tempo passa e vedono pochi interventi. Ma,
nello stesso tempo, sono speranzosi. “Per poter far rinascere il paese c'è
bisogno di attività, di scuole e di popolazione” dice Christian, e pare che ci
siano garanzie che, entro maggio si darà una sistemazione, per quanto
provvisoria, a privati e attività. Intanto, però, è fondamentale la riapertura
della Statale della Valnerina, altrimenti l’intera zona rischia di rimanere
isolata. Hanno raccolto delle firme in una petizione per chiedere con forza che
si intervenga sulla strada ma, al momento, è tutto fermo.
Anche nei
paesi limitrofi, che sono interamente zona rossa, come Ussita e Castel Sant’Angelo,
dove al momento resistono una decina di persone per ogni municipio, stanno
cercando di tenere duro, di non abbandonare quelle terre magnifiche, di essere
pronti a farle risorgere. Ma non possono farlo da soli, serve l’aiuto dello
Stato e serve la solidarietà degli Italiani. Sono arrivati tanti aiuti da
privati e associazioni, persino una casetta di legno, un forno, dei fusti con
del gasolio. Gli Italiani sono fortissimi quando si tratta di essere solidali,
anche con le solite polemiche e strumentalizzazioni.
Gli
irriducibili, intanto, sono lì che cercano di mantenere viva la loro terra, la
loro Visso. Lo fanno anche per noi, perché quello è un nostro patrimonio che
non possiamo e non dobbiamo perdere.
Luca
Craia