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venerdì 29 gennaio 2016

Case popolari. Antonelli torna alla carica. Ma la maggioranza è sorda.

Torna sull’argomento dei criteri di assegnazione degli alloggi popolari, il Presidente del Consiglio Comunale Walter Antonelli, che già tempo fa aveva sollevato il caso proponendo una modifica dei regolamenti di assegnazione per eliminare le discrepanze e le iniquità a discapito dei cittadini italiani, cosa che è, di fatto, un problema enorme. Infatti, a causa di queste lacune nel regolamento, gli alloggi vengono assegnati nella loro quasi interezza a cittadini stranieri, così come è capitato per quelli dell’ospedale vecchio, nel centro storico di Montegranaro, creando così un ghetto che da un lato degrada le aree urbane interessate e dall’altro ostacola l’integrazione degli stranieri.
La proposta di Antonelli fu sposata anche da Fratelli D’Italia che, però, non è rappresentato in Consiglio Comunale, ma anche le opposizioni dettero subito parere favorevole. Gli unici a dire no furono proprio i colleghi di maggioranza di Antonelli, con tanto di discesa in campo da parte del Segretario Provinciale della Cgil che esortava il Sindaco a non modificare i regolamenti vigenti. Il governo di Montegranaro, quindi, si dimostrava ancora una volta estremamente lontano dalle esigenze della cittadinanza, anche da un punto di vista matematico. Infatti se le forze di opposizione rappresentano insieme già la maggioranza degli elettori rappresentanti in Consiglio Comunale, aggiungendovi anche Fratelli d’Italia mi pare evidente che i Montegranaresi siano d’accordo in larghissima parte con Antonelli. Del resto il problema è evidente. A tutti meno che a Sindaco & Co.

Luca Craia

giovedì 23 aprile 2015

Perugia da la precedenza agli Italiani per le case popolari



La notizia sta rimpallando sul web è sembra non si tratti di una bufala: il Comune di Perugia ha modificato il regolamento di assegnazione degli alloggi popolari agendo sulla quota di assegnazione del punteggio che rimane a discrezione dell’ente locale e che da la possibilità di gestire quattro punti. Si è quindi deliberato di assegnare questi quattro punti a cittadini italiani residenti a Perugia da almeno 15 anni oltre che a disabili e anziani.
Ho già espresso in altri articoli del blog la mia posizione circa i diritti degli stranieri sull’assistenza sociale italiana quindi non la ripeterò. Ritengo che la decisione del capoluogo umbro sia giusta perché lo straniero, che ovviamente deve godere di tutti i diritti universali dell’uomo, non può però prevalere sui diritti economici acquisiti dai cittadini italiani da generazioni col proprio lavoro, i propri sacrifici e le proprie tasse.
I quattro punti che Perugia assegna con questa logica non sono certamente la soluzione al problema ma nemmeno un palliativo come qualcuno cerca di affermare. Essi rappresentano un tentativo di arginare la creazione di ghetti per stranieri tramite l’assegnazione degli alloggi popolari e simboleggiano almeno la volontà che questo non accada.
L’assegnazione di diritti economici a stranieri, equiparandoli ai cittadini italiani, è pericolosa perché, nella sua iniquità, generà fenomeni di intolleranza generalizzata che possono innescare seri problemi sociali. Non si tratta, quindi, solo di una questione di equità e giustizia ma anche un potenziale problema sociale. Quindi l’esempio di Perugia andrebbe seguito da tutti i comuni italiani.

Luca Craia