Visualizzazione post con etichetta annalisa minutillo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta annalisa minutillo. Mostra tutti i post

domenica 2 marzo 2014

BASTA CON IL SILENZIO - DI ANNA LISA MINUTILLO



Ho scelto il silenzio perché anche le parole che diventavano pensieri mi facevano paura,  avevo paura di esprimerle perché a volte anche le parole diventano pesanti ma sapevo che non sarebbe durato a lungo il mio silenzio ed allora, e quindi,e come sempre sono qui.

Ho guardato giorni trascorrere veloci e pesanti,ho assistito a spettacoli goffi e tristi, sono inciampata in sorrisi che nascondevano i soliti tradimenti a cui ormai dovrei essere abituata ed invece no, come sempre ci sono rimasta male, come sempre non capisco, come sempre arranco e non smetto di sperare che le persone abbiano ancora conservato un cuore e che si ricordino anche di usarlo se non fosse di troppo disturbo.

Ho visto questo bel paese ricco di panorami ed angoli mozzafiato crollare, cedere all’incuria che lo attanaglia in nome di una finta voglia di costruire opere non richieste e di nessuna utilità se non quella di portare nelle tasche di costruttori e benefattori introiti per cifre da capogiro a discapito delle vite di ognuno di noi. Ho visto donne continuare a morire per mani crudeli e violente di chi ha scambiato la vita per un gioco perverso e quello che dovrebbe essere l’amore per una cosa negativa da sporcare con ogni mezzo ed eccesso, come se si avesse la facoltà di stabilire i tempi della vita altrui,come se si avesse fra le mani bambole di pezza senza anima con una coscienza inesistente da ammazzare come se come per incanto commettere gesti così fosse simbolo di grandezza infinita. Ho visto questo paese cedere ai ricatti politici, morali, imponendo presenze non scelte e non desiderate, le ho viste rispolverare ingombranti cumuli di grasso che sembravano ormai accantonati riproposti come la peperonata che si digerisce difficilmente . Ho visto che non si tiene conto del volere delle persone ,che si continua a far finta che la disperazione che porta ex lavoratori, imprenditori, esodati, a togliersi la vita intanto che chi potrebbe risolvere i problemi pensa solo a crearne di nuovi aumentando tasse, privandoci di libertà di opinione e discernimento.

Capisco sempre meno come si possa ignorare tutto questo male, tutto questo dolore, tutta questa disperazione o forse lo capisco troppo bene come si fa ed ancora una volta come sempre preferisco pensare a quanto poco mi senta affine ad un mondo come questo, quanto poco mi appartenga il voltarmi dall’altra parte facendo finta che non stia accadendo nulla, consumando giorni che non torneranno più nella ricerca di una soluzione. Ho visto e vedo persone che si ritengono intelligenti, creative, professionali e professionisti/e consolarsi solo con critiche denigratorie rivolte a chi non la vede come loro, a chi non si allinea dalla parte del “va bene così purchè mi frutti qualcosa”, solo perché davvero forse non all’altezza di metterle in pratica tutto questo sapere o solo perché metterlo in pratica vorrebbe dire esporsi, tirare fuori ciò che davvero si sente e si pensa, solo perché non allinearsi al gregge presuppone impegno, tutto quello che non si vuole mettere altrimenti poi in questo modo i problemi si potrebbero risolvere e non c’è interesse affinchè ciò accada.

Impegnati nelle quattro canzonette,a discutere dei look dei cantanti, impegnati nelle partite di calcio che fanno tanto figo dove si vedono calciatori sempre più simili a ballerine patinate impegnati nelle sfilate di moda che propongono abiti improponibili per semplici persone che devono muoversi nella vita di tutti i giorni al costo di cifre di parecchi stipendi che non ci sono più per molti ormai. Intanto che crolla il mondo della scuola e della preparazione,della cultura che è l’unica via che può darci la libertà ma di questo non si parla mai, no di questo no, altrimenti si diventa ingestibili, ingovernabili si ritorna ad essere spiriti liberi, ed allora meglio voltare pagina ed andare avanti a mostrarsi eroi perché si rincorre una palla e si prende a calci il mondo e va bene così, forse a loro ma non a me.

Una parola all’amore questo amore che vuole volare e non vola, questo amore che si nasconde dietro a frustrazioni personali, dietro a matrimoni di facciata e convenienza, dietro ad insicurezze di fondo, dietro a persone non risolte che vanno a bussare alle porte del cuore di chi invece sarebbe pronto ad amare ed ha scelto di non legarsi proprio per non fare la fine degli stessi cornuti e contenti che si meritano tutta la tristezza che hanno. Non ci si da da fare, non ci sono idee ,non si vedono soluzioni, non ci si vuole impegnare perché riempirsi la bocche con parole che non si vivono rende tutti migliori, rende tutti i soliti spettatori delle stesse vite bistrattate che si muovono lente e incerte sulle strade della vita. Poi arrivano dal nulla le mani che preparano cibo da dividere nei presidi, arrivano dal nulla le mani che ti sanno regalare ancora abbracci di luce, arrivano dal nulla le parole di chi ti scava nel cuore, arrivano dal nulla le iniziative di persone che decidono di donare oggetti ed indumenti scambiandosi reciproca assistenza, arrivano dal nulla tramonti mozzafiato ed aurore che illuminano la speranza. Si è così che funziona:arrivano dal nulla genitori che si mettono d’accordo e decidono di ripulire e rimbiancare gli asili che ospiteranno i loro figli, arrivano dal nulla volontari che si recano nelle case o negli ospedali per regalare anche solo un sorriso ed una buona parola, arrivano dal nulla le persone che si offrono di ripulire le città sommerse dal fango e dalla disperazione ed allora si capisce che stare qui a scrivere di sentimenti che ancora ci sono, che emozionarsi per queste piccole ma immense cose ha ancora un valore e che non tutto è perduto. Non esistono solo persone che si danno per vinte e che si fanno comprare, non esistono solo persone che farneticano e sporcano con le loro illazioni la vita, non esistono solo vuoti involucri che si trascinano stancamente, non esistono solo distruttori di sorrisi esistono ancora le persone che i sorrisi sono in grado di tornare a portarli la dove non ci sarebbero più molti motivi per continuare a sorridere ed allora si lo si capisce quanto sia ancora bella la vita e quanto mi dispiaccia per chi in queste potenzialità non ci crede più.

Abbiamo bisogno di non darci per vinti, abbiamo bisogno di credere ancora nel sole che sorge, nel vento che soffia, nelle onde del mare che non si arrestano, nei battiti del cuore che non si fermano, nelle stelle che ci fanno da coperta e scaldano i nostri sogni, abbiamo bisogno ancora di colorare di azzurro le cose che in molti si prodigano per colorare di scuro e allora si ho smesso di temere le parole che mi giravano nel cuore e le ho rese libere di correre nei cuori di chi ancora un cuore lo possiede. I corpi che stanno cadendo non sono quelli di manichini, i corpi che stanno cadendo non hanno nazionalità, non hanno religione, non hanno scelte sessuali, non hanno colore, non hanno nomi, i corpi che stanno cadendo sono persone e non statue di cera cerchiamo di non farli cadere invano.

ANNA LISA MINUTILLO