Ho scelto il silenzio perché anche le parole che
diventavano pensieri mi facevano paura, avevo paura di esprimerle perché
a volte anche le parole diventano pesanti ma sapevo che non sarebbe durato a
lungo il mio silenzio ed allora, e quindi,e come sempre sono qui.
Ho guardato giorni trascorrere veloci e pesanti,ho
assistito a spettacoli goffi e tristi, sono inciampata in sorrisi che
nascondevano i soliti tradimenti a cui ormai dovrei essere abituata ed invece
no, come sempre ci sono rimasta male, come sempre non capisco, come sempre
arranco e non smetto di sperare che le persone abbiano ancora conservato un
cuore e che si ricordino anche di usarlo se non fosse di troppo disturbo.
Ho visto questo bel paese ricco di panorami ed
angoli mozzafiato crollare, cedere all’incuria che lo attanaglia in nome di una
finta voglia di costruire opere non richieste e di nessuna utilità se non
quella di portare nelle tasche di costruttori e benefattori introiti per cifre
da capogiro a discapito delle vite di ognuno di noi. Ho visto donne continuare
a morire per mani crudeli e violente di chi ha scambiato la vita per un gioco
perverso e quello che dovrebbe essere l’amore per una cosa negativa da sporcare
con ogni mezzo ed eccesso, come se si avesse la facoltà di stabilire i tempi
della vita altrui,come se si avesse fra le mani bambole di pezza senza anima
con una coscienza inesistente da ammazzare come se come per incanto commettere
gesti così fosse simbolo di grandezza infinita. Ho visto questo paese cedere ai
ricatti politici, morali, imponendo presenze non scelte e non desiderate, le ho
viste rispolverare ingombranti cumuli di grasso che sembravano ormai
accantonati riproposti come la peperonata che si digerisce difficilmente . Ho
visto che non si tiene conto del volere delle persone ,che si continua a far
finta che la disperazione che porta ex lavoratori, imprenditori, esodati, a
togliersi la vita intanto che chi potrebbe risolvere i problemi pensa solo a
crearne di nuovi aumentando tasse, privandoci di libertà di opinione e
discernimento.
Capisco sempre meno come si possa ignorare tutto
questo male, tutto questo dolore, tutta questa disperazione o forse lo capisco
troppo bene come si fa ed ancora una volta come sempre preferisco pensare a
quanto poco mi senta affine ad un mondo come questo, quanto poco mi appartenga
il voltarmi dall’altra parte facendo finta che non stia accadendo nulla,
consumando giorni che non torneranno più nella ricerca di una soluzione. Ho
visto e vedo persone che si ritengono intelligenti, creative, professionali e
professionisti/e consolarsi solo con critiche denigratorie rivolte a chi non la
vede come loro, a chi non si allinea dalla parte del “va bene così purchè mi
frutti qualcosa”, solo perché davvero forse non all’altezza di metterle in
pratica tutto questo sapere o solo perché metterlo in pratica vorrebbe dire
esporsi, tirare fuori ciò che davvero si sente e si pensa, solo perché non
allinearsi al gregge presuppone impegno, tutto quello che non si vuole mettere
altrimenti poi in questo modo i problemi si potrebbero risolvere e non c’è
interesse affinchè ciò accada.
Impegnati nelle quattro canzonette,a discutere dei
look dei cantanti, impegnati nelle partite di calcio che fanno tanto figo dove
si vedono calciatori sempre più simili a ballerine patinate impegnati nelle
sfilate di moda che propongono abiti improponibili per semplici persone che
devono muoversi nella vita di tutti i giorni al costo di cifre di parecchi
stipendi che non ci sono più per molti ormai. Intanto che crolla il mondo della
scuola e della preparazione,della cultura che è l’unica via che può darci la
libertà ma di questo non si parla mai, no di questo no, altrimenti si diventa
ingestibili, ingovernabili si ritorna ad essere spiriti liberi, ed allora
meglio voltare pagina ed andare avanti a mostrarsi eroi perché si rincorre una
palla e si prende a calci il mondo e va bene così, forse a loro ma non a me.
Una parola all’amore questo amore che vuole volare e
non vola, questo amore che si nasconde dietro a frustrazioni personali, dietro
a matrimoni di facciata e convenienza, dietro ad insicurezze di fondo, dietro a
persone non risolte che vanno a bussare alle porte del cuore di chi invece
sarebbe pronto ad amare ed ha scelto di non legarsi proprio per non fare la
fine degli stessi cornuti e contenti che si meritano tutta la tristezza che
hanno. Non ci si da da fare, non ci sono idee ,non si vedono soluzioni, non ci
si vuole impegnare perché riempirsi la bocche con parole che non si vivono
rende tutti migliori, rende tutti i soliti spettatori delle stesse vite
bistrattate che si muovono lente e incerte sulle strade della vita. Poi
arrivano dal nulla le mani che preparano cibo da dividere nei presidi, arrivano
dal nulla le mani che ti sanno regalare ancora abbracci di luce, arrivano dal
nulla le parole di chi ti scava nel cuore, arrivano dal nulla le iniziative di
persone che decidono di donare oggetti ed indumenti scambiandosi reciproca
assistenza, arrivano dal nulla tramonti mozzafiato ed aurore che illuminano la
speranza. Si è così che funziona:arrivano dal nulla genitori che si mettono
d’accordo e decidono di ripulire e rimbiancare gli asili che ospiteranno i loro
figli, arrivano dal nulla volontari che si recano nelle case o negli ospedali
per regalare anche solo un sorriso ed una buona parola, arrivano dal nulla le
persone che si offrono di ripulire le città sommerse dal fango e dalla
disperazione ed allora si capisce che stare qui a scrivere di sentimenti che
ancora ci sono, che emozionarsi per queste piccole ma immense cose ha ancora un
valore e che non tutto è perduto. Non esistono solo persone che si danno
per vinte e che si fanno comprare, non esistono solo persone che farneticano e
sporcano con le loro illazioni la vita, non esistono solo vuoti involucri che
si trascinano stancamente, non esistono solo distruttori di sorrisi esistono
ancora le persone che i sorrisi sono in grado di tornare a portarli la dove non
ci sarebbero più molti motivi per continuare a sorridere ed allora si lo si
capisce quanto sia ancora bella la vita e quanto mi dispiaccia per chi in
queste potenzialità non ci crede più.
Abbiamo bisogno di non darci per vinti, abbiamo
bisogno di credere ancora nel sole che sorge, nel vento che soffia, nelle onde
del mare che non si arrestano, nei battiti del cuore che non si fermano, nelle
stelle che ci fanno da coperta e scaldano i nostri sogni, abbiamo bisogno
ancora di colorare di azzurro le cose che in molti si prodigano per colorare di
scuro e allora si ho smesso di temere le parole che mi giravano nel cuore e le
ho rese libere di correre nei cuori di chi ancora un cuore lo possiede. I corpi
che stanno cadendo non sono quelli di manichini, i corpi che stanno cadendo non
hanno nazionalità, non hanno religione, non hanno scelte sessuali, non hanno
colore, non hanno nomi, i corpi che stanno cadendo sono persone e non statue di
cera cerchiamo di non farli cadere invano.