I presupposti perché
ci fosse da battagliare c’erano tutti, a partire dall’annosa disputa col CDA
uscente e col Presidente Melchiorri circa la data di scadenza, per continuare
con le dure accuse del Presidente del Consiglio Comunale Antonelli contro la
gestione dello stesso Melchiorri e per finire con la normale lotta per la
spartizione delle solite poltrone, non remunerative in questo caso, ma che danno
prestigio e potere. Invece, alla vigilia del Consiglio Comunale che dovrà
nominare i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione dell’opera pia che
gestisce la struttura, sembra regni sovrana la pace politica.
L’opposizione
ha già fatto sapere, in maniera più o meno unanime, che gradirebbe la
riconferma dell’attuale organo amministrativo ma, data l’indisponibilità di
Lucio Melchiorri e di Alberto Gazzani, l'ipotesi non sembra percorribile. Né sarebbe
stata probabilmente accettata dalla maggioranza, visto che i suoi
rappresentanti, in questo caso, sarebbero in minoranza. Si stanno facendo nomi,
più o meno ufficiosamente, e non pare ci siano problemi ad accordarsi su quali
saranno i due rappresentanti dell’opposizione nel CDA.
In maggioranza,
a parte la riconferma dell’attuale consigliere Cameli, entrato in surroga della
dimissionaria Strappa, nel frattempo divenuta assessore, non sembra ci siano
particolari screzi. Si sanno già un paio di nomi: il primo è quello di Livio
Botticelli, ex vicesindaco in epoca Basso, in quota a Ubaldi, personaggio di
alto profilo politico e persona degna di grande rispetto, anche da parte della
minoranza. Lo vedrei come papabile presidente.
Poi c’è Luciano
Di Chiara, cognato del Presidente del Consiglio Antonelli. Anche qui sembra vi
sia una forte convergenza, ma qualche voce vuole la candidatura di Di Chiara
indirizzata anch’essa perso il seggio più alto e questo qualche malumore
potrebbe causarlo, sia per l’insaziabilità degli ubaldiani, sia perché Antonelli,
ricordiamolo, è solo, non ha uno schieramento alle spalle, e ha un potere di
trattativa particolare, dettato solo dal fatto che potrebbe essere l’ago della
bilancia in caso di terremoti numerici in maggioranza.
Questo
Antonelli lo sa bene, infatti ha passato mesi a fare la voce grossa su diverse
questioni, tra sanità e case popolari, per poi rientrare nei ranghi, non si sa
quanto temporaneamente o definitivamente. Probabilmente vedremo come si
posizionerà il Presidente del Consiglio Comunale dopo la nomina del CDA. Per il momento i mal di
pancia sembrano rientrati. Rimane in quarto nome da fare, che dovrebbe andare
in quota PD e sul quale possiamo scatenare la nostra fantasia, esercizio al
quale, al momento, non sono interessato.
Luca Craia