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lunedì 14 marzo 2016

Adesso vi faccio fare due risate.

Taroccatori e mistificatori. Il mondo ne è pieno, figuriamoci se a Montegranaro potevamo esserne esenti. Questa, però, è una cosa talmente ridicola che nemmeno mi fa arrabbiare. L’ho scoperta per caso e ancora rido, così la voglio condividere con voi sperando che la troviate anche voi divertente.
Guardate le due foto in alto. La prima l’ho trovata zigzagando per il web su una pagina dell’Archeoclub. Quando l’ho vista ho capito che ritraeva un momento della lectio magistralis del professor Papetti tenutasi per l’inaugurazione dell’arcinoto impianto di illuminazione di Sant’Ugo, quello che si vanta di aver realizzato l’attuale Archeoclub. Guardandola, però, mi sono reso conto che ci mancava qualcosa e così sono andato nel mio archivio e ho trovato la foto originale, che è quella che vedete sotto. Cosa manca in quella pubblicata dai nostri amici che avrebbero realizzato l’impianto? Manco io. Mi hanno eliminato dalla foto così come mi hanno eliminato dalla cosa e dalla storia. E che ci vuole? Facile, taglia e pubblica. Ancora rido.

Luca Craia

domenica 13 dicembre 2015

I paladini del bello bucano mattoni millenari.



Sapevo che l’Archeoclub aveva intenzione di mettere una targa sua in Sant’Ugo, nonostante ce ne fosse già una a ricordare l’installazione dell’impianto di illuminazione che è sì stato realizzato da Arkeo e Lions, ma quando Arkeo ancora si chiamava Archeo Club Montegranaro. È una vita o quasi che l’Archeoclub cerca di appropriarsi della cosa e oramai ci abbiamo fatto l’abitudine, come a una mosca fastidiosa o a un rumore insistente al quale, col tempo, fai l’orecchio. Del resto chi ha fatto cosa è nella storia, lo sa l’ingegner Leonardi che ha progettato l’impianto, lo sa la ditta che l’ha installato, lo sa la gente che è venuta all’inaugurazione e lo sanno anche i soci dell’Archeoclub che se ne vogliono prendere i meriti. Contenti loro…

Oggi, entrando in Sant’Ugo, ho visto la targa, installata alla chetichella vicino all’ingresso. Ho avuto un sussulto, non tanto per l’inesattezza che, da chi studia archeologia e storia, non ti aspetteresti, nella definizione di Sant’Ugo come cripta, cosa che non è assolutamente. Ci sta, la tradizione la chiama così e anche se, in questo campo, dovremmo essere un tantino più rigorosi, non ce lo possiamo aspettare da chi tutto fa meno che storia e archeologia. E nemmeno per la dicitura Archeoclub d’Italia sede di Montegranaro, falsa in assoluto, perché l’impianto l’ha fatto l’Archeo Club Montegranaro con codice fiscale 90054480448 e non l’Archeoclub d’Italia che non ha tirato fuori un centesimo.
Il sussulto l’ho avuto perché questa associazione, che prima fra tutte dovrebbe avere a cuore e tutelare il patrimonio storico e culturale della nostra terra, nella smania di appendersi medaglie, per applicare la famosa targa, ha forato col trapano dei mattoni antichi di oltre mille anni. Non sanno, evidentemente, i dotti soci dell’Archeoclub, che si potrebbero prendere le misure esatte in modo di far capitare il foro tra le stuccature dei mattoni. Non sanno, evidentemente, che basterebbe una goccia di resina per appendere una targa che pesa pochi grammi, senza necessità di forare alcunché. Troppa la foga, troppa l’ansia, troppa la voglia di apparire in un paese dove apparire conta più dell’essere.
Potremmo fare un esposto alla soprintendenza ma non servirebbe: il danno è fatto. Se qualcuno lo vuole fare faccia pure, a noi non interessa più. Noi toglieremo la nostra targa, posta da tempo e appoggiata senza danno sulla mensola di una finestra senza dover forare nulla, perché queste lotte tra guelfi e ghibellini nel XXI secolo sono ridicole. Lasceremo i bambini giocare col loro giocattolo sperando che si divertano. Prendiamo atto del danno, grave, al quale non possiamo rimediare, e continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto: proteggere, promuovere, valorizzare, studiare il nostro patrimonio. In quanto al proteggere, in questo caso non ci siamo riusciti. Perdonateci.

Luca Craia

domenica 15 marzo 2015

Come passare una domenica a servizio di chi ti frega



Quando Arkeo apre Sant’Ugo normalmente arrivano parecchie telefonate per chiedere informazioni. Abbiamo allestito un fitto sistema di promozione tramite il quale chi deve venire a Montegranaro ci contatta. È il risultato di un lavoro certosino per raggiungere il quale abbiamo impiegato anni, prendendo contatti con chi possiede portali di promozione turistica, eventi e beni culturali. Abbiamo fatto conoscere Montegranaro tramite il nostro MARCHIO e i nostri CONTATTI  che continuano a funzionare.
Oggi che tutto questo funziona e porta gente a Montegranaro grazie, appunto, a questo lavoro svolto negli anni, altri soggetti (leggi Archeoclub) si sono accorti che questo può dare visibilità e soddisfazione e stanno sostituendosi a noi.  Possiamo farci ben poco, Sant’Ugo non è roba nostra. Ma per sostituirsi a noi bisogna che si organizzino come noi e questo non si fa con quindici giorni.
Sto passando la mia domenica a rispondere al telefono alla gente che vuole visitare Sant’Ugo come se la tenessi aperta io. Solo che non la tengo aperta io e non la tiene aperta Arkeo coi suoi volontari. Allora lasciatemi invitare questi blasonatissimi ma disorganizzati amici dell’Archeoclub a prepararsi meglio, a farsi tipo cinque o sei anni di schiene spaccate a lavorare per promuovere quello che fanno e poi a presentarsi a farlo. Così come abbiamo fatto noi. Perché a prendersi i frutti del lavoro degli altri non è così facile come sembra. E nemmeno così nobile come lo si vuole far passare.

Luca Craia

Almeno grazie, ma anche no.

Registro non senza soddisfazione la sostituzione del mio testo su Sant'Ugo dal sito dell'Archeoclub Montegranaro con uno dello stimatissimo amico Enzo Conti. Ciononostante, dopo un anno e passa di permanenza, a questo punto, dichiaratamente abusiva del mio elaborato sul loro sito, almeno un grazie me lo aspetterei. E, comunque, ecco ancora una volta la prova di una certa riluttanza a produrre cose proprie preferendo l'utilizzo di quelle altrui.

Luca Craia

sabato 14 marzo 2015

Se usate i miei testi almeno citate l’autore



Ho notato che, sul sito ufficiale dell’Archeoclub Montegranaro, nella pagina descrittiva di Sant’Ugo è inserito un testo di cui sono l’autore. Si tratta del testo che scrissi per il sito di Sant’Ugo e che , poi, fu ripreso, col mio permesso, dal Commissario Prefettizio durante il suo mandato per essere inserito nel sito istituzionale del Comune di Montegranaro, dove ancora potete leggerlo. Per quanto lusingato, non avendo io autorizzato l’Archeoclub a utilizzare il mio scritto, sarei lieto se almeno, nel testo stesso, fosse citato l’autore. Qualora questo non avvenisse sarebbe l’ennesimo riscontro di quanto utilizzare il lavoro altrui sia molto più semplice che produrne di proprio.

Luca Craia