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sabato 30 aprile 2016

Il “Barocci” di Sant’Ugo torna a casa



L’abbiamo sempre chiamata “Il Barocci di Sant’Ugo”, la tela che, a intuito, attribuivamo appunto al Barocci e che, anche se informalmente, anche il professor Sgarbi ha ritenuto attribuibile al grande pittore barocco. Ricordo bene come la trovai la prima volta che entrai a Sant’Ugo, nel 2010, per ripulirla e riportarla alla luce: era buttato per terra addirittura con la parte dipinta a contatto col pavimento (infatti ora risulta piuttosto graffiato), sporco e pieno di ragnatele. Lo abbiamo pulito, coi ragazzi di Città Vecchia, che avevo appena fondato, e riappeso al muro con la consapevolezza che quello non era il suo posto. Ma la chiesa di SS.Filippo e Giacomo era pericolante e non era il caso di rimetterlo lì. Il “Barocci” era stato portato a Sant’Ugo da don Dante Filomeni, non si sa per quale motivo, e lì era rimasto. Oggi, con la chiesa restaurata, torna finalmente a casa e potremo ammirarlo di nuovo nel luogo che gli appartiene e a cui appartiene.

Luca Craia

 
 

martedì 2 dicembre 2014

Domenica 7 dicembre Sant’Ugo aperta.



Foto di Alberto Monti
L’ultima apertura mensile di Sant’Ugo per il 2014 è prevista, come sempre, per la prima domenica del mese e, quindi, per domenica 7 dicembre. La splendida chiesa romanica sarà visitabile a cura dei volontari di Arkeo dalle ore 16.00 alle 19.30, con visite guidate gratuite. È l’ultimo appuntamento con le aperture sistematiche ma stiamo già organizzandoci per aprire le porte di questo gioiello anche durante le festività natalizie.
La Chiesa di Sant’Ugo, comunemente chiamata cripta, è l’edificio più antico di Montegranaro e la sua datazione è incerta, ma possiamo collocarla a prima del nono secolo. Al suo interno sono conservati affreschi di periodi differenti e di grande rilievo storico e artistico. Il ciclo pittorico più antico è datato al 1299 ed è estremamente interessante per le anticipazioni giottesche che vi si possono leggere. Lo stesso edificio è molto particolare sia come struttura che come pianta.
Attendiamo gli appassionati a scoprirlo o riscoprirlo domenica prossima, ricordando che è sempre possibile prenotare una visita personale e gratuita fuori dalle aperture canoniche telefonando ad Arkeo al numero 342 532 4172.

Luca Craia